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Il Covid dimezza i passeggeri sui mezzi di Atm: la ripresa di Milano non sale ancora sul tram

Photo credit: La Repubblica

(come riportato da Zita Dazzi su La Repubblica)

Solo 1,15 milioni di passeggeri al giorno negli ultimi mesi rispetto ai 2,3 dello scorso anno, in metropolitana viaggia il 54,5% delle persone trasportate nello stesso periodo del 2019. L’azienda si aspetta un aumento progressivo

Lentamente, gradualmente, Milano torna a viaggiare con i mezzi pubblici. Ma siamo ancora a poco più della metà del numero di passeggeri trasportati nello stesso periodo dell’anno scorso. In metropolitana viaggiano 650 mila persone al giorno, il 54,5 per cento di quelle usavano la sotterranea nello stesso periodo dell’anno scorso (1,3 milioni di passeggeri). Sull’intera rete (cioé compresi bus e tram) i passaggi erano 2,3 milioni, quindi oggi siamo a 1,15 milioni al giorno, o poco più.

Ce ne manca, dunque, a raggiungere la capienza massima dell’80 per cento che era stata fissata dal comitato tecnico nazionale per andare incontro alle esigenze della città che prova a ripartire, con scuole che accolgono gli studenti in aula e uffici che cominciano piano piano a ripopolarsi. Atm e Comune tengono monitorati i tornelli, le obliteratrici dei biglietti, Area C. E il quadro che viene fuori, soprattutto dai dati Atm, è che Milano prova a ripartire sì, ma con molta prudenza.

L’incremento dei passeggeri sulla rete Atm è stato graduale nel corso del tempo passando da un 15 per cento dei passeggeri a bordo di tram, autobus e metropolitane alla prima riapertura di maggio fino ad arrivare oggi al 50 – 54 per cento dei passeggeri trasportati in questo settembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Dal 18 maggio, altro piccolo scatto: si arriva al 25 per cento, una crescita progressiva, lentissima, come è naturale che sia data la paura dei milanesi di contagiarsi uscendo di casa, tornano al lavoro, usando il trasporto pubblico collettivo.

È interessante confrontare questi dati con la curva degli ingressi in Area C che nello stesso identico periodo, invece, sono prepotentemente tornati quasi agli stessi livelli dell’era pre-Covid: oltre 150 mila veicoli al giorno nella seconda metà di settembre, contro i 160-170 mila al giorno del febbraio 2019. Segno che chi è dovuto tornare fisicamente in ufficio rinunciando allo smart working, preferisce farlo con l’auto di famiglia.

Dall’inizio di giugno a fine luglio i passeggeri sono saliti dal 35 per cento al 45 per cento. Poi c’è stato il nuovo stop, le ferie d’agosto e qui crollano sia i dati Atm che gli ingressi in area C. Ma già dai primi di settembre, c’è la ripresa. Nella prima metà del mese si arriva al 50 per cento di passeggeri in vettura, poi con la ripresa delle lezioni dal 14 settembre ad oggi c’è stato lo scatto fino al 54,5 per cento.

In Atm si aspettano continui aumenti progressivi, soprattutto a partire dalla prossima settimana, quando tutte le scuole saranno a regime con l’orario di lezione, visto che ancora oggi molte hanno ingressi posticipati e uscite anticipate.

Tutto il sistema della mobilità viene monitorato attentamente in Comune, mentre si studiano nuovi provvedimenti che tengano conto di tante altre variabili. Per esempio, del fatto che dall’inizio dell’emergenza a Milano non entrano più ogni giorno 1,8 milioni di pendolari, e chi ci viene non lo fa più con Trenord, che ha subito un calo di passeggeri, attorno al 50 per cento.

Non ci sono più nemmeno le centinaia di migliaia di studenti fuori sede. I numeri sono molto più che dimezzati. In compenso, ci sono molti che vanno a piedi, o in bicicletta, monopattino o altri sharing di mezzi ecologici leggeri.

Solo sulla ciclabile di corso Venezia/Buenos Aires si calcolano 7 mila passaggi al giorno di biciclette. I noleggi dei nuovi monopattini sono il 400 per cento in più rispetto a quelli di febbraio e sono cresciuti dell’83 per cento anche quelli delle biciclette e del 103 per cento gli affitti degli scooter. Per la mobilità di Milano forse è tutto da ripensare e da reinventare.