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De Micheli: Recovery fund, opportunità unica e straordinaria

Photo credit: Le Strade dell’Informazione

(come riportato da Le Strade dell’Informazione)

Opere con impegni giuridicamente vincolanti entro il 2023

Sei aree di intervento strategico con proposte caratterizzate da un’alta maturità progettuale. Questi i temi al centro dell’audizione sull’individuazione delle priorità nell’attuazione del Recovery Fund tenuta alla Camera dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli. Si è evidenziato come il Coronavirus abbia messo l’Italia davanti a una sfida di dimensioni storiche sottolineando che dall’UE arriverà un pacchetto di fondi senza precedenti, circa 208 miliardi di euro.

“Per le infrastrutture – spiega il ministro – sono sei le aree di intervento strategico nel Recovery Plan che il Governo sta redigendo: le opere ferroviarie e l’Alta velocità, riduzione del gap infrastrutturale della mobilità locale, green port e logistica sostenibile, piano di resilienza delle strade regionali e degli enti locali, piano nazionale per la qualità dell’abitare e modernizzazione dei collegamenti stradali e autostradali immediatamente cantierabili.

Il Recovery Fund è un’opportunità unica e straordinaria. A noi spetta una grande responsabilità: fare buon uso dei fondi per non perdere credibilità in Europa e soprattutto per lasciare ai nostri figli un paese più equo e sostenibile. Per noi come paese, come Ministero, e come sistema dei trasporti e delle infrastrutture nazionali, questa è un’opportunità unica e straordinaria “.

La titolare del dicastero si è poi soffermata sugli interventi da attuare. “Sotto il profilo del metodo, – spiega Paola De Micheli – il Recovery Plan proposto in sede governativa dal Ministero delle infrastrutture e trasporti prende origine dalla definizione degli obiettivi e strategie che definiscono la vision di medio e lungo periodo verso cui far convergere la politica nazionale delle infrastrutture e dei trasporti che sono contenuti nell’allegato al Def 2020 ‘Italia veloce’ approvato dal consiglio dei ministri a luglio.

Si tratta di interventi che hanno un’elevata maturità progettuale e programmi di interventi che rispondono a procedure sperimentali ed efficaci”. Nel dettaglio sono stati citati il piano nazionale per la mobilità sostenibile, i contratti di programma Rfi e Anas, il piano sulle strade provinciali, il piano sulla qualità dell’abitare, i finanziamenti per le opere sul trasporto rapido di massa.

Per tutte queste opere, ha evidenziato la ministra, “deve esserci concretamente la possibilità di effettuare impegni giuridicamente vincolanti entro il 2023, con una capacità di spesa rendicontata entro il 2026, come richiesto dalla Commissione Ue”.