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De Micheli: al via 12 commissari per accelerare 25 opere

Photo credit: Lavocedelpopolo.it

(come riportato da Q.E.T. su Edilizia e Territorio)

Niente commissario per la Tav. Allo studio del governo un rinvio dei pagamenti per le imprese a causa dell’emergenza Coronavirus

Saranno 25 le opere che godranno delle procedure straordinarie necessarie ad accelerare i cantieri. I commissari che dovranno occuparsene però saranno soltanto dodici, grazie a una serie di accorpamenti. Lo ha annunciato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli nel corso di un’intervista televisiva.

«Abbiamo inviato alla presidenza del Consiglio e al Ministero dell’economia un elenco di 25 opere pubbliche che hanno bisogno di essere commissariate», ha spiegato De Micheli. «Presto – ha aggiunto la ministra – il provvedimento andrà alle camere per il parere e quando tornerà dalla Camera il Ministero selezionerà e nominerà i commissari: su 25 opere prevediamo di accorparne alcune e di nominarne 12». Non ci sarà invece un commissario per la Tav «perché le attività si stanno svolgendo regolarmente».

Oltre all’annuncio sui commissari la Ministra ha anche dato qualche indicazione sulle mosse che il governo intende fare per aiutare le imprese nel caos dell’emergenza Coronavirus.
«Stiamo studiando meccanismo per consentire alle imprese di rinviare molti degli adempimenti e dei pagamenti che devono fare nei prossimi mesi».

Questa settimana, dopo il voto del Parlamento dello scostamento dal deficit, il Governo punta ad approvare un decreto «che si articola in tre grandi parti: ulteriori investimenti e risorse per la sanità; ammortizzatori sociali e misure per le famiglie; aiuti al mondo delle imprese che oggi hanno l’emergenza della liquidità», ha spiegato la ministra.

Quanto agli ammortizzatori De Micheli ha precisato: «Vogliamo introdurre uno strumento che, a differenza di quelli che abbiamo oggi, possa valere anche per le imprese con un solo lavoratore, un’operazione universale per chi non ha possibilità di lavorare, una cig generalizzata per il periodo dell’emergenza».

Rebecchini (Acer): commissariare solo 25 opere non basta, serve piano choc
«Il Governo ha annunciato sforzi notevoli: 7,5 miliardi per tamponare velocemente l’emergenza sanitaria; garantire gli ammortizzatori sociali; sbloccare gli investimenti. In linea con questo è la promessa nomina di 12 commissari per attivare 25 opere strategiche individuate nello sblocca cantieri.

Una misura che apprezziamo, ma che non basta». Lo ha detto il presidente dei costruttori romani, Nicolò Rebecchini. «Serve di più – ha aggiunto – serve più coraggio: le piccole e medie imprese, il tessuto su cui si fonda l’economia del paese, non possono attendere la ricaduta indiretta di tali misure: serve un piano choc, unico, trasversale, fortemente impattante e con effetto immediato sui territori». «Sindaci e presidenti di Regione – spiega il presidente dell’Acer – vanno messi in condizione di attivare i tanti fondi già stanziati da tempo ma bloccati da una burocrazia asfissiante, da una burocrazia malata, da una burocrazia che non vuole lasciare potere, commissariando le opere, non facendosi prendere dalla paura del fare.

Si dia un vero segnale ai cittadini, al sistema imprenditoriale, al Paese intero e anche all’Europa, che l’Italia è viva, reagisce, fa scelte coraggiose».