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Contrastare la criminalità stradale per ridurre gli incidenti

In una nota di Carlo Argeni si legge che il numero dei decessi e dei feriti continua a essere impressionante

Sono 3.325 le persone venute a mancare nel 2018 a causa degli incidenti stradali. Provate a immaginarle tutte insieme: uomini, donne e bambini. Immaginate, subito dopo, che non ci siano più. Una comunità cancellata. E non è un virtual game ma la tragica realtà.

Eppure tutto questo non sembra fare notizia. Scivola via quasi come fosse un fatto ineluttabile, immolato sull’altare della mobilità. Ovviamente, non è così. Lo sanno bene i molti che si impegnano quotidianamente per garantire una sempre maggiore sicurezza stradale: gli uomini delle Forze dell’Ordine e quelli degli Enti e delle Società che gestiscono, ai vari livelli, la viabilità stradale e autostradale.

Si opera sinergicamente: prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della strada da una parte; impegno costante nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture dall’altra.

Come ormai noto, sono soprattutto la velocità e la distrazione a essere la causa di tanto dolore. Nel corso degli anni il legislatore si è attivato per sanzionare più pesantemente i comportamenti di guida censurabili. Ma non è esagerato dire che siamo di fronte, molto spesso, a eventi di vera e propria criminalità stradale.

Il costo sociale dei sinistri con lesioni a persone è stato quantificato in circa 18,6 miliardi di euro, pari all’1% del Pil nazionale.  Ai fini della stima economica si valutano, tra l’altro, i costi conseguenti alla mancata produttività e quelli sanitari, il danno biologico e il danno morale. Bisogna, quindi, non abbassare la guardia.

Perseverare nel promuovere quella “cultura della sicurezza stradale” che passa pure attraverso compagne informative mirate ai vari target (automobilisti, motociclisti, ciclisti, pedoni); a monitorare i dati elativi agli incidenti attraverso il flusso informatizzato delle informazioni (attività di data analysis); a migliorare ulteriormente il servizio di pronto soccorso. Perché la tempestività di un intervento può fare la differenza e consentire di salvare una vita.