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Cmc Ravenna: via libera al piano concordatario

Photo credit: corriereromagna.it

(come riportato da Carlo Festa su Edilizia e Territorio)

Con il 78,15% di voti a favore (e l’1,74% di voti contrari), i creditori della procedura di concordato preventivo di Cmc Ravenna hanno dato il via libera all’approvazione della proposta presentata dalla cooperativa. Il tribunale di Ravenna ha quindi fissato l’udienza di omologazione per il prossimo 20 maggio 2020, ultimo passaggio della procedura, per poi passare alla fase esecutiva del concordato in continuità.

La partecipazione delle differenti classi di creditori (bondholder, banche, soggetti finanziari e fornitori) è stata molto alta. In particolare, è arrivato il via libera dei bondholder, in gran parte hedge fund inglesi e americani specializzati nel settore (più o meno gli stessi coinvolti sul dossier Astaldi), che hanno rilevato l’obbligazione Cmc sul mercato secondario a pochi centesimi: il rimborso sul valore nominale sarà al 10% alla fine del piano concordatario, della durata di due anni.

Il primo passaggio, quello della fiducia dei creditori, è dunque stato raggiunto. Di pari passo con il piano concordatario è sul tavolo il piano economico-finanziario di Cmc, della durata di 5 anni: un piano non eccessivamente ambizioso ma conservativo, che riposiziona l’azienda di Ravenna nel settore, sia in Italia sia all’estero. Il gruppo all’estero sta partecipando a una serie di gare internazionali, mentre in Italia il piano di investimenti sulle infrastrutture, voluto dal Governo dopo il disastro di Genova e a maggior ragione dopo la pandemia, punta a rivoluzionare il settore dei grandi cantieri. Anas ha in programma investimenti per 36 miliardi sulla rete stradale e il codice degli appalti è all’attenzione dei ministeri per un funzionamento secondo gli standard internazionali.

Cmc ha attualmente commesse esistenti per un miliardo e 300 milioni di controvalore. È prevista l’acquisizione nei prossimi due anni di commesse per un altro miliardo. Le più importanti sono in Italia e puntano sulla realizzazione del tunnel Torino-Lione, in consorzio sulla parte francese, sul porto di Molfetta, sulla metropolitana e sul potenziamento ferroviario a Catania, sui lavori per la metrotranvia di Milano, su altri lavori a Aviano e Sigonella, sui cantieri all’università Roma 3 e alla Bicocca a Milano, mentre all’estero ci sono le commesse in Mozambico per Total negli impianti energetici, in Sudafrica per uno svincolo autostradale e, infine, in Argentina, Cina, Filippine e Stati Uniti in per lavori su tunnel idraulici.

«È solo il primo passo di un lungo cammino. Si tratta di un’attestazione di fiducia della stragrande maggioranza dei nostri creditori. In un contesto storico difficile, a causa di un’emergenza sanitaria globale, abbiamo operato adottando tutti i protocolli di sicurezza indicati, tra l’altro, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e speriamo in una prossima riapertura dei cantieri per proseguire la nostra attività in Italia e nel mondo» spiega l’amministratore delegato Davide Mereghetti. «Un traguardo importante per tutti coloro, soci ed advisor – indica il presidente Alfredo Fioretti – che ci hanno supportato».