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Car-sharing a zero emissioni fra dipendenti aziende

(come riportato da Lorenzo Nicolao su Corriereinnovazione.corriere.it)

Un parco veicoli sempre pronto, emissioni di CO2 ridotte a zero, spostamenti limitati a quelli necessari e colonnine di ricarica secondo il bisogno dei dipendenti dell’azienda. Queste sono le basi del community mobility sharing, un’iniziativa che negli spostamenti aziendali permetterà agli impiegati di usufruire di automobili elettriche negli spostamenti quotidiani richiesti dai datori di lavoro. La proposta è innovativa perché, integrando il digitale e garantendo la sostenibilità ambientale, si potrà in questo modo garantire gli spostamenti senza nulla togliere all’efficienza produttiva dell’azienda.

Come funziona

Di fronte alla sede lavorativa ci sarà sempre una flotta di autovetture a disposizione, in un numero studiato e calcolato per rispettare il numero di ore di viaggio necessarie ai dipendenti. Tutto reso possibile da una gestione digitale di una piattaforma studiata ad hoc. Un modo per massimizzarne l’uso, evitando gli sprechi, e al tempo stesso per ridurre le emissioni inquinanti e il traffico in strada. Ogni vettura si sincronizzerà con un’app del telefono specifica, con la quale si potranno registrate durata e tragitto del viaggio. Questo tipo di mobilità sostenibile presente all’interno degli edifici permetterà anche di creare un legame più forte con il territorio, novità che permetterà una minore dispersione di automobili nel territorio.

I protagonisti

Il community mobility sharing in fase sperimentale, dopo che una partnership fra Sorgenia e GaiaGo lo ha prepotentemente lanciato lo scorso gennaio. «Non è un’iniziativa fine a se stessa, è una evoluzione del concetto di car sharing», ha detto Mattia Zara, direttore marketing di GaiaGo. Il progetto, per i suoi obiettivi, è stato ampiamente accolto da Sorgenia, che ne ha abbracciato la virtuosità ecologica. «Il futuro della mobilità è rappresentato dalle auto elettriche, ma siamo chiamati anche a trovare un modo per diminuire il numero di veicoli in strada», ha spiegato Alberto Bigi, chief innovation & development della digital energy company.

Prospettive future

La portata innovativa di questa intuizione, secondo i promotori, dovrebbe poi riflettersi in altre realtà, affinché ne possa trarre giovamento il contesto urbano grazie a un vero e proprio meccanismo virtuoso. In futuro progetti come questo potrebbero essere realizzati anche da alberghi e condomini, in modo da realizzare una “mobilità circolare” calibrata secondo le necessità di spostamento nel tempo e nello spazio. Grazie al digitale è possibile misurare le necessità di ciascuno, anche in queste realtà. Un’iniziativa che con l’avanzare del progresso tecnologico dovrebbe essere sempre più facile da realizzare, in ogni contesto.