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Autostrade, l’eccezione lombarda: i rincari di Brebemi e Pedemontana

A conti fatti potremmo chiamarla l’eccezione lombarda. La regione più produttiva del Paese, con il più alto tasso di prodotto interno lordo, di consumi e di salari fa registrare anche gli unici aumenti tariffari sulla rete autostradale.

Dal 1 gennaio 2020 mentre nel resto d’Italia i rincari previsti dalle convenzioni con le società concessionarie (e dai piani economico-finanziari per la gran parte però scaduti) sono stati sterilizzati grazie ad un accordo tra il ministero dei Trasporti e i gestori inserito nel Milleproroghe così non è successo per la Brebemi (l’autostrada che collega Brescia, Bergamo e Milano) e per la Pedemontana lombarda.

Per la Brescia-Bergamo-Milano si tratta di un +3,79%, mentre per l’autostrada che scorre a nord di Milano l’aumento è dello 0,80%. Aumenti anche per le società Cav (Concessioni Autostradali Venete, partecipata pariteticamente da Anas e dalla regione Veneto) dell’1,20% e per l’Autovia Padana (gruppo Sias, riconducibile alla famiglia Gavio) del 4,88%.

A ben vedere un salasso soprattutto per la Brebemi nonostante la crescita dei transiti del 2019 dovuti anche al completamento dell’allacciamento con la A4 che ha permesso di far crescere già dall’anno prima i ricavi e i margini. Tuttavia diventa evidente come la Brebemi stia dimostrando uno squilibrio tra costi e ricavi, come nel 2016 argomentò l’Anac mettendo sotto la lente i continui aumenti tariffari.

La società Brebemi argomentò, come si legge nell’ultimo bilancio di esercizio, «che le revisioni tariffarie sono imputabili all’aumento dei costi di progetto, l’estensione della durata della concessione, il contributo pubblico e l’aumento del valore di subentro, attengono alla procedura di riequilibrio del piano economico-finanziario che trae origine da circostanze straordinarie (sopravvenute) imprevedibili e non imputabili alla Concessionaria».

Tra le cause, scrisse il gestore, «l’aumento del costo del progetto è dovuto a cause impreviste e imprevedibili, tra cui le prescrizioni degli Enti, l’affiancamento dei lavori per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria, gli interventi compensativi e mitigativi, l’aumento del costo degli espropri a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 181 del 2011».

Ragioni condivisibili. Tuttavia la Brebemi rischia di essere poco attraente da un punto di vista economico nonostante permetta di evitare la congestionata A4 che da Torino a Trieste regge gran parte del traffico merci su gomma.

Un viaggio da Milano a Brescia sulla A35 costa circa 28 euro (per circa 94 chilometri), mentre sulla A4 si spendono circa 23 euro (per 102 chilometri). Già un anno fa era stato concesso l’aumento del 4,19%. Per la Pedemontana invece l’aumento attuale si somma a quello già avvenuto nel 2018: +1,2%.

La Pedemontana è articolata in tre tratte autostradali nazionali: tangenziale di Varese, tangenziale di Como e collegamento tra la A8 e la A4, lungo 67 km, di cui però devono ancora essere realizzate tre tratti.