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Autostrade, la proposta di Atlantia per evitare la revoca della concessione

(come riportato da TGCOM24)

Più investimenti e regole inflessibili.

Un mancato accordo, dice lʼa.d. Bertazzo, sarebbe una “catastrofe per tutti: verrebbe distrutta unʼazienda con oltre 7mila dipendenti”

“Siamo disponibili a proseguire il dialogo con il governo per condividere un progetto di ammodernamento e sviluppo nell’interesse del Paese”. Lo afferma Carlo Bertazzo, numero uno di Atlantia, rispondendo al premier Giuseppe Conte, che si è detto pronto a valutare una proposta nell’ambito della procedura per l’eventuale revoca della concessione. “Serve un’intesa su Autostrade con più investimenti e regole inflessibili”, dice Bertazzo.

La revoca della concessione, sottolinea in un’intervista a Il Corriere della Sera l’a.d. di Atlantia, “sarebbe una catastrofe per tutti. Verrebbe distrutta un’azienda che ha fatto la storia dell’Italia, con oltre 7mila dipendenti e un piano d`investimenti di 14 miliardi di euro. Serve un’intesa su Autostrade con più investimenti e regole inflessibili”.

In caso di revoca, aggiunge, “Aspi farebbe un default da dieci miliardi, con una forte perdita per le famiglie italiane, che detengono 750 milioni di euro di un’obbligazione retail, per Cassa Depositi e Prestiti e la Banca Europea degli Investimenti che hanno 2 miliardi di euro, e per numerosi obbligazionisti italiani e internazionali. Sarebbe pesantemente colpita anche Atlantia, che garantisce cinque di questi dieci miliardi”.

“E’ inutile negare – ammette Bertazzo – che sono stati commessi errori (nella vicenda del ponte Morandi di Genova) e Aspi sta pienamente collaborando con la Procura di Genova affinché ogni responsabilità venga individuata. Oggi abbiamo la piena consapevolezza che la rete autostradale ha bisogno di molti più investimenti e di molta più manutenzione. Per questo a gennaio Aspi ha presentato un nuovo piano industriale con un forte incremento degli investimenti, per il rinnovamento e le manutenzioni. Vogliamo ricostruire un rapporto di fiducia con le istituzioni e i cittadini: abbiamo il dovere di garantire autostrade sicure”.

“Noi – prosegue – intendiamo collaborare strettamente con il Concedente per trovare una soluzione nell’interesse pubblico. Il Milleproroghe ha aumentato l’incertezza sulle regole e, a detta delle agenzie di rating, ha causato i nostri declassamenti a ‘BB meno’. Quella modifica unilaterale al contratto non può che rompere la fiducia degli investitori e bloccare gli investimenti in tutti i settori infrastrutturali, non solo le autostrade. Riduce l’attrattività del Paese”.

Il nuovo piano industriale di Atlantia stanzia, da qui al 2023, 7,5 miliardi di euro per manutenzione, controlli e ammodernamento della rete autostradale. La cifra, riferisce Il Messaggero, è stata raddoppiata per dimostrare sul campo il cambiamento di rotta che si sommano ai 600 milioni destinati a Genova per finanziarie la costruzione del ponte, aiutare i familiari delle 43 vittime, finanziare imprese e attività artigiane colpite dal crollo. Soldi che potrebbero aumentare ancora, prorogando la gratuità dei pedaggi per i pendolari o per altre iniziative a favore della città.