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Atlantia, gli investitori si appellano a Bruxelles

Lettera contro la norma del decreto Milleproroghe che dimezza l’indennizzo in caso di revoca della concessione. Bertazzo nuovo Ad delle attività italiane

Atlantia ricompone il vertice con la nomina di Carlo Bertazzo ad amministratore delegato delle attività italiane.

Ieri il Cda ha sancito il riassetto al vertice che sarà completato con la futura scelta di un CEO per il business internazionale. Dossier che sarà affrontato nei prossimi mesi quando, si spera, le grane italiane saranno se non risolte almeno chiarite. Intanto, però, dopo Moody’s e Fitch è arrivata anche la scure di S&P che ha portato il rating di Atlantia a junk (spazzatura) complicando ulteriormente uno scenario già difficile.

Che ora taluni investitori istituzionali contano di ribaltare rivolgendosi direttamente alla Ue. In particolare, alcuni soci forti della galassia che ruota attorno alla holding infrastrutturale avrebbero intenzione di fare sentire la propria voce a Bruxelles contro il decreto Milleproroghe e la norma che dimezza il possibile indennizzo in caso di revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia.

Tra questi soggetti figurerebbero Gic e Silkroad, impegnati a ultimare la lettera da inviare come segno di protesta contro i contenuti del decreto. Al momento la missiva sarebbe ancora in fase di stesura ma esiste già una prima bozza attorno alla quale si starebbe coagulando l’interesse di diversi investitori. «Questa misura è ragione di seria preoccupazione per noi e per l’intera comunità in quanto compromette del tutto la prevedibilità normativa, scoraggiando gli investimenti e restringendo senza giustificazione la libera circolazione dei capitali», recita un passaggio della bozza.

Si evidenzia, soprattutto, che la misura contenuta nel Milleproroghe è a tutti gli effetti simile alla modifica normativa – voluta dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro – che portò nel 2006 la Commissione Ue ad aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per violazione del principio “pacta sunt servanda”.

La lettera verrà inviata, tra gli altri, alla Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis e al commissario Ue per il Mercato Interno, Thierry Breton. Con quale esito si vedrà.

Nel mentre il primo ostacolo concreto per la holding è sicuramente il tema del rating, stante la mole di debito che ha la compagnia, circa 38 miliardi. S&P ha ridotto il rating da BBB- a BB- con outlook negativo.

Standard and Poor’s taglia i rating della galassia Atlantia a BB-/B per il maggior rischio della revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi) dopo l’approvazione del decreto Milleproroghe da parte del Governo.

In una nota S&P ricorda le caratteristiche del decreto che rende meno oneroso il procedimento di revoca o di rescissione della concessione. Il taglio riguardo i rating a lungo e a breve termine di Atlantia ed Aspi e allo stesso tempo di Abertis e delle sue controllate Hit e Sanef. Giudizi sui quali aggiunge un creditwatch negativo.

Taglio del rating anche per Aeroporti di Roma a ‘BB+/B’ from ‘BBB-/A-3’ e anche in questo caso creditwatch negativo. C’è un maggiore rischio di liquidità che pende sui rating così come quello legato alle indagini sul crollo del ponte Morandi a Genova e il ruolo svolto da Aspi nella manutenzione della rete in concessione.