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Anfia, mercato europeo dell’auto in sofferenza: a ottobre immatricolazioni in calo del -7,1%

Photo credit: ANFIA

(Come riportato da Le Strade dell’Informazione)

Dopo i timidi segnali di ripresa post estate, il comparto dell’automotive ritorna a rilevare un nuovo decremento.

“A ottobre il mercato auto europeo torna a contrarsi (-7,1%), dopo aver registrato a settembre il primo segno positivo (+1,1%) del 2020”, spiega Paolo Scudieri, presidente di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). “Un risultato abbastanza prevedibile – continua – avendo molti governi europei reintrodotto misure restrittive per contrastare la seconda ondata della pandemia da Covid-19”.   

Nell’area UE-EFTA-UK, tutti i mercati ad eccezione di Norvegia, Romania, Islanda e Irlanda, hanno registrato una flessione nel mese, compresi i cinque major market (UK incluso): Spagna -21%, Francia -9,5%, Germania -3,6%, Regno Unito -1,6%, mentre in Italia i volumi immatricolati rimangono sugli stessi livelli di ottobre 2019 (-0,2%).

Nel mese, le vendite di autovetture nei major market si riducono, complessivamente, del 6%, con una perdita di oltre 50mila unità rispetto a ottobre 2019. Nel cumulato da inizio anno invece, la flessione del mercato auto europeo è ancora molto pesante, visto che tutti i Paesi, inclusi i cinque major market, risultano in calo a doppia cifra. 

“Sul fronte italiano – continua Scudieri – ribadiamo l’importanza di proseguire nel sostegno alla domanda e nello stimolo alla diffusione delle tecnologie a basse emissioni, sia per affrontare i mesi di pandemia che ancora stiamo vivendo, sia per supportare e accelerare il rinnovo del parco, anche alla luce della procedura di infrazione appena aperta nei confronti del nostro Paese, oltre che per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano nazionale energia e clima. Sono questi, insieme all’adozione di un piano strategico nazionale per il rilancio del settore, gli interventi prioritari da attuare immediatamente, sfruttando le risorse europee del Recovery Fund per la transizione verde”.