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Air France ritira dalla flotta gli Airbus A380

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

Il super-jumbo da oltre 500 posti avrebbe dovuto incarnare il futuro dell’aviazione commerciale

Air France ha deciso il ritiro, con effetto immediato, dell’Airbus A380 anticipando una scelta già prevista nel 2022 e mettendo fine di fatto all’epopea del gigante dei cieli, il super-jumbo da oltre 500 posti, che avrebbe dovuto incarnare il futuro dell’aviazione commerciale, rivoluzionando il modo di volare.

Le ripercussioni generate dal hanno solo accelerato quelle che erano trasformazioni già in atto nel mercato del turismo, le nuove tecnologie in fatto di motori e velivoli, la crisi economica e i prezzi proibitivi (quasi mezzo miliardo di dollari). Tutti fattori che avevano già costretto i vertici della industria franco-tedesca a mettere la parola fine sull’avventura del più grande aereo passeggeri in commercio.

Bisogna dire che per l’Airbus A380 le cose si erano messe male fin dal 2007, quando aveva cominciato ad operare i primi voli. La crisi economica alle porte aveva rallentato le vendite e le compagnie, dapprima euforiche per la novità, si erano raffreddate costringendo il costruttore a rivedere le allettanti stime.

La stessa Emirates, utilizzatore principale e primo operatore del super-jumbo, aveva tagliato gli ordini in cambio di altri modelli. Una vera catastrofe per i piani industriali di Airbus alla quale è seguita una seconda doccia fredda, da Qantas, che tra gennaio e febbraio 2019 aveva rinunciato all’acquisto di 8 A380.

Il nuovo trasporto aereo globale ha premiato la strategia “point to point”, basata su rotte tra città intermedie che bypassano i grandi hub per mezzo di aerei più piccoli come i Boeing 777 e 787 o gli A330 e A350.

In questo contesto il gigante A380, nato per trasportare un gran numero di passeggeri tra i grandi hub delle megalopoli, si è rivelato debole e il Covid-19 è stato il colpo di grazia.

L’aereo paga anche le sue enormi dimensioni: un’apertura alare di quasi 80 metri e un’altezza di oltre 24, che hanno reso necessarie modifiche strutturali complesse negli aeroporti, come l’allargamento delle piste.

Dopo soli 13 anni di attività e 300 velivoli realizzati, il sogno del colosso europeo si è infranto.