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Torino-Lione: argomentazioni tecniche a sostegno dell’asse ferroviario

Il 14.11.2018 Vincenzo Ilotte (Presidente della Camera di Commercio di Torino), Paolo Foietta (Commissario straordinario per la Torino-Lione) e Roberto Zucchetti (professore della Bocconi di Milano) hanno introdotto e presentato i contributi tecnici, raccolti nel Quaderno 11 dell’Osservatorio, trasmessi formalmente il 13.11.2018 al Governo (Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), affinché disponga di ogni elemento utile per una corretta valutazione economica degli interventi di adeguamento della linea ferroviaria Torino-Lione, dedicata al trasporto passeggeri e merci.

Sono state raccolte e sintetizzate le diverse analisi e gli elaborati aggiornati dagli esperti della struttura commissariale, integrate dai contributi di professori universitari, esperti e operatori del settore.

L’obiettivo di questi contributi è fornire tutte le argomentazioni tecniche ed economiche per evidenziare l’importanza strategica per l’Italia e l’Europa della Torino-Lione, e far riprendere i lavori al più presto. A partire da Dicembre 2018 ogni mese di ritardo comporterà la perdita di 75 milioni di finanziamenti europei (da dividersi al 50% tra Italia e Francia).

Interrompere la costruzione dell’opera non farebbe risparmiare l’Italia. L’Italia, nel caso in cui il Governo dovesse decidere di abbandonare l’opera, non solo sarà soggetta al pagamento di penali da parte dell’Unione Europea, ma dovrà sostenere anche i costi per la restituzione di partite finanziarie, per la messa in sicurezza dei cantieri e per il ripristino delle aree e per gli eventuali risarcimenti a Francia e/o l’Europa…senza contare gli investimenti già effettuati.

Il 01.03.2017, dopo la stipula di ben 7 accordi, era entrato in vigore il trattato Internazionale Italia-Francia riguardante l’Avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione.

Questo trattato autorizzava la realizzazione dell’opera – i cui progetti erano già stati approvati, garantiva lo stanziamento dei fondi a copertura dell’85 % dei costi e dava il via alla pubblicazione di ben 81 bandi di gara, ripartiti tra 12 cantieri operativi in Italia e in Francia, con il coinvolgimento di circa 20.000 imprese e 8.000 lavoratori.