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Svolta finanziaria per la Brebemi: bond da 1,7 miliardi per coprire il debito

L’emissione dell’obbligazione allungherà la scadenza del debito (principalmente dal 2038 al 2042) e ne abbasserà il costo

La ristrutturazione del debito di Brebemi riportato nel testo scritto da Cheo Condina per Edilizia e Territorio.

Svolta finanziaria per la Brebemi, la nuova autostrada direttissima tra Milano e Brescia, che è pronta a rifinanziare tutto il debito, per oltre 2 miliardi di euro grazie all’emissione di un maxi bond da 1,72 miliardi, in rampa di lancio in questi giorni, e a nuove linee di credito per circa 360 milioni concesse da un pool di istituti tra cui Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Bpm.

Al di là dei dati sul traffico, in costante crescita ma comunque sotto gli obiettivi che consentirebbero di andare a break even, il vero tallone d’Achille del conto economico dell’infrastruttura è infatti la struttura del debito, su cui ha pagato fino ad oggi tassi fuori mercato (di poco sotto il 7%). Giusto per dare un’idea, nel 2018, dopo un Ebit migliorato del 50% a 41 milioni, gli oneri finanziari sono ammontati a 87 milioni, causando così un rosso di bilancio di 37,1 milioni.

Ecco perché l’emissione dell’obbligazione, che – come riportato da Radiocor – allungherà la scadenza del debito (principalmente dal 2038 al 2042) e ne abbasserà il costo (per le tranche più consistenti si attesterà tra il 3,25% e il 4,25%, quasi la metà rispetto ad oggi), rappresenta una tappa cruciale nella storia dell’infrastruttura, entrata in funzione nel luglio 2014 ma andata veramente a regime solo nel novembre 2017, quando è stata aperta l’interconnessione con la A4 a Brescia.

La ristrutturazione del debito potrebbe anche contribuire a riaprire i giochi per il riassetto azionario della Brebemi stessa, la cui catena di controllo vede attualmente come socio di maggioranza con l’81,69% Autostrade Lombarde, di cui Intesa Sanpaolo detiene a sua volta il 55,7% (già da tempo ritenuto non strategico). Proprio questa quota, nel 2018, era stato oggetto di una trattativa per la cessione a F2i, con cui l’istituto di credito aveva anche negoziato in esclusiva ma alla fine non se ne era fatto nulla.

L’attuale struttura del debito, va ricordato, vede tra i principali creditori Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi, Mps e Banco Bpm, oltre a Cassa Depositi e Prestiti e alla Bei, la Banca europea per gli investimenti: tutte istituzioni che avevano contribuito nel 2015 al finanziamento quadro dell’infrastruttura, di cui l’attuale e storico presidente Francesco Bettoni è sempre stato fermo sostenitore assieme a Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo.

Il bond, la cui emissione avverrà a brevissimo sul mercato (probabilmente già nelle prossime ore), sarà destinata a investitori istituzionali e vedrà tranche sia a tasso fisso che variabile; tra le garanzie vedrà il pegno sul 94% del capitale di Brebemi. Grazie al collocamento, si sottolinea sul mercato, la società viene rifinanziata con una struttura “investment grade”, migliorando i ratio e anticipando le distribuzioni agli azionisti, che sono anche creditori, rispetto al prestito attualmente in essere.