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Rivive l’antica Via del tè, 6.500 km di cultura e tradizione

Il canale commerciale è attivo fra la Cina e la Russia e potrebbe adesso essere rilanciato dalla analoga Via della seta.

Oltre alla novella Via della seta, che vede l’Italia protagonista, la Cina sta rilanciando anche l’antica Via del tè.

L’iniziativa si sta delineando per merito di una serie di imprese della provincia di Hubei che lavorano – come secoli fa -, il tè in mattoni cioè compresso in blocchi di tè blu o tè nero per agevolarne il trasporto come avveniva fin dal 17° secolo lungo la rotta commerciale che collegava la provincia di Hubei a San Pietroburgo, in Russia.

L’antica Via del tè, lunga 6.500 km, è stata riportata alle sue condizioni originarie qualche anno fa, successivamente ha ripreso anche il commercio di tè in mattoni.

“Negli ultimi anni, l’idea dei mattoni di tè ha affascinato molti amanti del prodotto fra i paesi coinvolti nella Belt and Road”, ha spiegato Li Xinhua, ex direttore dell’ufficio competente nella città di Chibi a Hubei, nel corso di un approfondimento sul tema dei collegamenti e dei trasporti fra Cina e Russia. Proprio Chibi era il punto di partenza della via del tè ed è oggi una delle principali sedi di produzione, con 10mila ettari dedicati alla coltivazione della pianta. Dal 2015, le compagnie della città operano anche nei mercati di Russia, Kazakistan e altri Paesi centro-asiatici.