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Ponte Polcevera: costruzione della prima pila. Demolizione completata entro fine luglio

Si ringrazia lo staff di La Repubblica per la foto pubblicata

Riprendiamo una intervista di Raoul De Forcade per Edilizia e Territorio, al commissario Bucci, sull’avanzamento delle opere in cantiere del ponte Polcevera.

Mentre si fa sempre più serrata la corsa per abbattere entro il 28 giugno, con l’esplosivo, e vento permettendo, le pile strallate del viadotto Morandi, comincia a prendere forma il nuovo ponte sul Polcevera. Martedì prossimo, salvo imprevisti, una colata di cemento si riverserà sulla prima pila, in costruzione, del viadotto ideato da Renzo Piano. A spiegarlo è il commissario straordinario per il ponte (e sindaco di Genova), Marco Bucci.

Sono in tanti a paventare ritardi sulla demolizione del Morandi. Ritiene ancora di poter restare sui tempi originariamente preventivati?

Ritengo che la demolizione di tutto sarà finita, come previsto, a fine luglio. E comunque non ha grande importanza perché se i lavori di abbattimento dovessero andare avanti ancora per un paio di settimane, rispetto a quella data, questo non andrebbe a inficiare la costruzione, i cui lavori sono già partiti dalla metà di marzo. Se si va in cantiere oggi, si vede già l’avvio di una pila. Il 25 la inaugureremo: arriverà il primo impalcato d’acciaio del nuovo ponte, proveniente dallo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia e, lo stesso giorno, faremo l’appoggio sulla nuova pila.

Però l’abbattimento delle pile Est del ponte con l’esplosivo è stato spostato.

Si tratta solo di quattro giorni di ritardo rispetto alla data del 24 giugno, indicata in un primo tempo; e ci sono due motivi per questo spostamento: il primo è il detonatore che deve arrivare dalla Spagna (si tratta di una macchinario digitale che consente di gestire l’esplosione delle microcariche in modo da creare una sequenza precisa di esplosioni di dinamite e sacche d’acqua per limitare al massimo la diffusione di polveri nell’etere, ndr); il secondo è che alcuni lavori non possono essere fatti in parallelo: se si lavora sopra il ponte per agganciare le sacche d’acqua ideate per contenere le polveri al momento della deflagrazione, non si può lavorare anche sotto. In questo caso bisogna adattarsi a lavorare in sequenza.

Qual è, allora, la data definitiva dell’esplosione?

Abbiamo deciso di farla il 28 ma se il detonatore arrivasse prima si potrebbe fare anche il 27. Del resto c’è ancora un incognita, che è il vento: si può procedere con l’esplosione solo con raffiche sotto gli otto metri al secondo, che sono 16 nodi, pari a circa 30 chilometri l’ora. Le previsioni, comunque, per adesso sono favorevoli.

Che garanzie date per il contenimento dell’amianto riscontrato nella struttura, sia pure in dosi molto basse?

Intanto bisogna ricordare che si tratta di amianto naturale, quello presente da sempre nelle cave della Liguria. Poi noi conosciamo, perché l’abbiamo misurata più volte, com’è l’attuale situazione dell’aria. E faremo in modo che gli abitanti delle aree limitrofe al ponte siano fatti rientrare solo quando ci saranno valori inferiori o eguali alla situazione attuale. E ovviamente i valori che ci sono adesso sono inferiori ai limiti di legge. Noi pensiamo che dopo due ore tutto sarà già assolutamente normale. In ogni caso faremo le misurazioni ogni ora, fino a cinque ore dopo l’esplosione e consentiremo alla popolazione di rientrare dopo 12 ore.

Ma la demolizione può ritardare la ricostruzione del ponte?

È essenziale che questo non avvenga. Il primo impalcato da Stabia arriverà al molo di Ansaldo Energia, poi, l’1 o il 2 luglio lo porteremo in cantiere.

Potete farlo anche se ci saranno ancora lì i detriti dell’esplosione?

Sì. Mentre i detriti sono a terra noi possiamo portare la campata. In ogni caso verranno granulati, una volta che la Procura e il Gip ci avranno detto quali pezzi vogliono tenere per le indagini.

E cosa farete dei detriti?

Dobbiamo vedere cosa ci dice il ministero dell’Ambiente in proposito. Potranno far parte di un sistema di riempimento che faremo lì in zona, per non portarli in giro, oppure potremo usarli per il riempimento che serve all’allargamento a mare di Fincantieri. Aspettiamo che il ministero ci dia l’ok.

Quando deve arrivare l’ok?

Ci stiamo lavorando. Comunque possiamo tenere i detriti lì per un po’ di tempo, basta che siano granulati. E aprile 2020 è ancora il target per l’inaugurazione del nuovo ponte percorribile, mentre il prossimo Natale, o ai primi di gennaio, si vedrà già il ponte completo.

Hanno appena arrestato gli amministratori di Tecnodem una società di subappalto che lavorava alla demolizione del ponte e che voi avevate escluso dal cantiere.

Infatti il sistema per i controllo degli appalti che abbiamo messo in piedi con il Prefetto di Genova e l’Antimafia funziona meglio di quello in vigore normalmente. Tant’è vero che siamo riusciti a beccare un’azienda che pure era nella white list degli appalti e ne beccheremo magari delle altre. Il sistema che abbiamo creato non provoca ritardi perché fa marciare in parallelo l’assegnazione degli appalti e i controlli. Se avessimo fatto solo controlli sulla carta, questa azienda sarebbe passata; invece li abbiamo scovati perché abbiamo fatto i controlli mentre lavoravano.

Alcuni operatori portuali denunciano cali di traffico in porto anche a causa della crisi infrastrutturale causata da crollo del Morandi.

A me non risulta che, relativamente alla logistica del porto, ci siano problemi per arrivare a Genova. Se ci sono, chiedo a chi li rileva di farmeli vedere, così li mettiamo a posto. Secondo me bisogna andare a vedere le cause reali: sarebbe gravissimo mascherare un problema di business con la questione Morandi.

Ponte a parte, lo Sblocca cantieri favorisce grandi opere utili per Genova. Ma la gronda autostradale di Ponente è ancora ferma per il contenzioso apertosi tra Governo e Autostrade per l’Italia.

Abbiamo finalmente il nodo ferroviario di Genova – che è un’infrastruttura fondamentale – accorpato al Terzo Valico. Per quanto attiene alla gronda, voglio finire l’abbattimento del ponte, poi, dopo l’estate, penso sia mio dovere riportare l’argomento sul tavolo. Io spero che, nel frattempo, si siano aperti dei cancelli (tra Autostrade, che dovrebbe fare la gronda, e il Governo, ndr).