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Pietro Salini apre il World Tunnel Congress a Napoli: infrastrutture in sotterraneo

Ha aperto i battenti ieri a Napoli la 45esima edizione del WTC 2019, il principale evento specialistico sul tunnelling

Ha aperto i battenti il World Tunnel Congress 2019. Ad ospitare la 45ª edizione annuale del più grande appuntamento internazionale dedicato alle costruzioni in sotterraneo, promosso dalla Società Italiana Gallerie (SIG) e dall’International Tunnelling and Underground Space Association (ITA-AITES), è la città di Napoli, pronta ad accogliere, fino al 9 maggio, circa 2mila partecipanti tra massimi esperti del settore, docenti e ricercatori universitari, professionisti, società di ingegneria, grandi committenze e rappresentanti delle maggiori società di costruzione del comparto, provenienti da oltre 60 Paesi del mondo.

Una scelta di certo non casuale, quella di proporre la candidatura del capoluogo partenopeo come sede del congresso, dal momento che coniuga perfettamente le caratteristiche espresse dalla tripla AAA nel titolo individuato per questa occasione: “Tunnels and Underground Cities: Engineering and Innovation meet Archeology, Architecture and Art”.

«Si tratta infatti di un titolo – commenta il Presidente della SIG, Andrea Pigorini – che punta sulla contaminazione culturale, coniugando i temi dell’ingegneria con alcuni elementi propri della cultura italiana, come l’archeologia, l’architettura e l’arte». Inoltre, resta poi il fatto che il nostro Paese è il primo in Europa, e il secondo nel mondo, per lunghezza complessiva di gallerie stradali e ferroviarie, con oltre 2.100 km, che ci collocano in posizione successiva solamente alla Cina.

Tra l’altro, stiamo parlando anche di un settore – quello del tunneling – che porta, secondo i dati Ance, un fatturato globale di 15 miliardi di euro all’industria italiana del settore, attiva con 43 cantieri nel mondo (su un totale di 811) nella sola realizzazione di linee sotterranee di metropolitane, tra cui ad esempio la Sydney Metro City & Southwest, il più grande progetto di trasporto pubblico australiano, che è stato affidato all’impresa Ghella, unica italiana tra i main sponsor della manifestazione, attualmente impegnata appunto nella realizzazione oltreoceano di una linea metropolitana con 6 stazioni, che richiederanno 30 chilometri di scavi e l’utilizzo di 5 Tunnel Boring Machine (Tbm).

Ieri, l’inaugurazione ufficiale alla Mostra d’Oltremare, con l’Opening Ceremony del Congresso, sotto la presidenza di Pietro Salini, Amministratore Delegato di Salini-Impregilo. Innovazione, tecnologia e sostenibilità delle opere underground: queste le parole-chiave per lo sviluppo delle grandi infrastrutture e del tunneling.

«La sostenibilità sarà sempre più il driver principale che guiderà lo sviluppo nel settore – ha affermato Salini – ed è soprattutto nelle città che si gioca la partita dello sviluppo sostenibile facilitato dalle grandi infrastrutture, con due terzi della popolazione mondiale che vivrà nelle aree urbane entro il 2030.

Costruire infrastrutture non è solamente una combinazione di tecnica e tecnologia, ma un’arte al servizio dello sviluppo dell’umanità, per creare benessere e occupazione nei singoli territori». Il futuro è dunque nello sfruttamento degli spazi sotterranei. In questo senso – ha affermato il Presidente del Comitato Organizzatore del WTC 2019, Renato Casale – «il costante aumento della densità abitativa nelle grandi aree urbane non consente infatti di disporre di nuovi spazi liberi e progressivamente si dovrà costruire nel sottosuolo».

Ed è per questo motivo, che il World Tunnel Congress – aggiunge Casale – intende parlare agli addetti ai lavori e non solo, con l’obiettivo di accendere un faro, in un tempo in cui tanto si discute di smart city, per dare un contributo concreto ad un’idea di futuro, che è sempre più vicina e che alcune metropoli, come Parigi, Stoccolma, New York, Singapore, Shanghai e Sydney, stanno già sperimentando».

Nei giorni precedenti, il congresso ha già ospitato due sessioni tecniche di approfondimento: la prima, intitolata “Tunneling 4.0 e le tecnologie informatiche per la progettazione, la costruzione e la manutenzione di opere sotterranee”, che è stato dedicato alla metodologia BIM (Building Information Modeling), e alla sua applicazione in tutte le sue fasi progettuali; la seconda, riferita invece alla “Costruzione di tunnel, design, comunicazione operativa e coinvolgimento degli stakeholder”, in cui è stato affrontato in particolar modo il tema delle tecniche più attuali di comunicazione e di condivisione del progetto e della costruzione dell’opera con il territorio.

Ad intervenire, soprattutto in quest’ultima sessione, è stato Raffaele Zurlo, Amministratore Delegato di BBT-SE, che ha concentrato il suo intervento sulla importanza del bisogno di comunicazione non solo con le autorità centrali e locali, ma anche – e soprattutto – con le popolazioni che vivono nelle aree interessate dai lavori di realizzazione della Galleria di Base del Brennero: un bisogno che la società guidata da Zurlo sta iniziando a manifestare anche con gli Open Days, cioè con la calendarizzazione di giornate che offrono a chiunque sia interessato la possibilità di osservare dal vivo i cantieri, e che hanno portato, solo nello scorso anno, diecimila visitatori sui luoghi di esecuzione dei lavori. Prossime occasioni in programma previste per il 22 maggio e il 2 giugno.

Nell’ottica della necessità che un consenso verso una grande opera, da parte dei futuri fruitori, sia sempre più parte dell’infrastruttura, è stato anche l’intervento di Lorenzo Orsenigo, vice presidente di ICMQ, che ha presentato il protocollo Envision, un sistema di rating internazionale che calcola la sostenibilità di un’opera, sulla base di 64 criteri, suddivisi in 5 categorie (quality of life, leadership, resource allocation, natural world, climate and risk), e che consente pertanto di ottenere una misurazione oggettiva dei vantaggi e delle convenienze collettive, a breve e lungo termine, di un’infrastruttura: un sistema che, nel nostro Paese, è stato sperimentato sulla progettazione del collegamento ferroviario con l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia, ma anche su quella dell’Alta Velocità Napoli-Bari.

Il congresso proseguirà, nei prossimi giorni, con nuovi approfondimenti tematici ed anche con le visite dei partecipanti ad alcuni dei cantieri più rilevanti in Italia. Quattro, le mete possibili: la Metropolitana di Napoli; la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari; la Linea C della Metropolitana di Roma; e il Tunnel di Base del Brennero, la galleria ferroviaria più lunga al mondo.