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Per il monitoraggio dei viadotti sulla Torino- Savona posizionati 3.000 sensori

Photo credit: La Stampa

Un sistema di monitoraggio delle infrastrutture con la collaborazione della Società Sacertis, specializzata nello sviluppo di sistemi per la sicurezza e il risk assessment.

Il gruppo Gavio gestisce oltre 1.400 chilometri di autostrade in Italia, con centinaia di viadotti da monitorare e alcune infrastrutture con più di 50 anni, la sicurezza è una attenzione particolare nella gestione delle infrastrutture del Gruppo Gavio. «Il crollo del viadotto sul Polcevera si deve considerare fondamentale per tenere in primo piano la sicurezza delle infrastrutture» ammette Umberto Tosoni, amministratore delegato di Sias. Il Gruppo gestisce dal 2013 – anno in cui l’ha acquisita da Autostrade – la Torino-Savona di 130 chilometri, con 210 viadotti tra i collegamenti a più alta densità in Italia.

Il Gruppo Gavio ha messo a punto un sistema di monitoraggio delle infrastrutture insieme alla Sacertis, specializzata nello sviluppo di sistemi per la sicurezza e il risk assessment delle costruzioni.

Sono 3mila i sensori posizionati ad oggi lungo i viadotti della Torino-Savona e il Gruppo prevede una copertura a tappeto. «Sulla sola Torino-Savona con un investimento di circa 270 milioni negli anni, con un approccio più ingegneristico che finanziario a questo tema» spiega Tosoni che descrive il sistema di controlli indipendenti costruito dalla società: tre livelli di validazione da parte di società autonome – la Sintecna sulla priorità degli interventi, la Fhecor sulla pianificazione degli interventi e la Edin sulla validazione complessiva di processo – a cui da due anni si è affiancato il lavoro con la Sacertis.

«E’ stato affinato insieme, sul campo, un modello che oggi ci dà ottimi risultati. Abbiamo messo a servizio delle infrastrutture una intelligenza capace di comprendere dai parametri rilevati da sensori lo stato di salute del manufatto, il suo ciclo di vita e programmare interventi» spiega Andrea Cuomo, fondatore di Sacertis.

Il sistema si basa sull’utilizzo di un dispositivo dotato diversi tipi di sensori – per rilevare movimenti, temperatura, carichi – e un processore, con centraline a ridosso dei singoli viadotti per la raccolta e l’invio dei dati. L’elaborazione dei dati è gestita da un processore Ibm mentre i tecnici di Sacertis hanno messo a punto una “intelligenza” in grado di monitorare la situazione dei singoli manufatti, valutarne gli standard di sicurezza in base ad un modello matematico e programmare, gli interventi, di manutenzione o strutturali.

Le misurazioni di oscillazioni, inclinazioni e tensioni della struttura vengono combinate e confrontate con il modello “sano” per verificare il margine di sicurezza, per rilevare la differenza tra «la resistenza che cala nel tempo e i carichi che aumentati progressivamente» aggiunge. Quando si va fuori soglia allora si decide di intervenire per prevenire cedimenti o danni peggiori. In conclusione argomenta Cuomo il tema è la progressiva interazione tra elettronica e ingegneria civile.