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Opere bloccate. Lavori fermi, mai partiti, al ralenti

Si ringrazia lo staff di Press Reader per la foto pubblicata

Riportiamo l’articolo di Alessandro Arona di Edilizia e Territorio sulla situazione analizzata da ANCE sulle opere pubbliche bloccate.

La lista Ance delle opere bloccate, raccolte dalle associazioni territoriali e dell’Ance nazionale, è arrivata nei mesi a contare 600 interventi per un valore di oltre 53 miliardi di euro.

È bene sapere, per non sommare le mele con le fragole, che la lista comprende opere statali ma anche opere regionali o comunali. Lavori avviati e bloccati, o progetti bloccati dopo essere già stati approvati, ma anche opere che procedono al ralenti, o progetti che invece sono stati di fatto accantonati dagli stessi enti pubblici che li hanno in passato promossi.

Cerchiamo di distinguere le casistiche principali, senza però la pretesa di classificare ogni singolo intervento (operazione improba e anche opinabile).

GLI STOP DI TONINELLI
Alcuni progetti sono senza dubbio bloccati, congelati o rallentati dalle analisi costi-benefici avviate dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Lo stop è tanto più “fragoroso” quanto più le opere erano in fase avanzata di approvazione.

Scorrendo la lista, non c’è dubbio che Toninelli e i cinquestelle non vogliano realizzare la Torino-Lione, e che rispetto al cronoprogramma 2018 di Telt (bandi a luglio 2018) l’opera viaggia con 8 mesi di ritardo.

Bloccata anche la Gronda di Genova, prima dall’analisi costi-benefici e poi dalla procedura di revoca della concessione avviata dal Mit dopo il crollo del Ponte. L’opera da 5 miliardi di euro è già nella vigente concessione di Aspi, e la società aveva annunciato l’avvio dei bandi di gara entro il 2018.

L’incertezza sulla concessione Aspi blocca anche le altre opere in programma, tra cui la terza corsia della A11 tra Firenze e Pistoia.

Effetto Toninelli anche sulle tratte Tav Brescia-Verona e Verona-Padova, la prima con contratto firmato nel giugno 2018 ma che procede al ralenti e non ha avviato i cantieri e la seconda andata in Gazzetta a luglio (Cipe) ma con contratto congelato.

Bloccate dal Mit di Toninelli anche la Campogalliano-Sassuolo (convenzione Pf vigente ma ultimo ok del Mit non dato per avvio analisi costi-benefici) e il Passante di Bologna (progetto in revisione su indicazione di Toninelli e del sottosegretario Dell’Orco).

Il resto dei blocchi, anche ove dipende dal Mit. ha origini più lontane dell’insediamento di Toninelli.

PROGETTI BLOCCATI
Senza dubbio bloccato, da anni, il piano per la messa in sicurezza dalla A24/A25 da oltre tre miliardi di euro. Se ne parla da tre anni, e da tre anni Mit e Strada dei Parchi non trovano l’accordo, neanche ora che lo Stato ha messo a disposizione (con i fondi Investimenti 2018 e 2019) due miliardi di euro di contributo pubblico.

Bloccata anche la Roma-Latina, in primis , come noto, per la lunga diatriba giudiziaria e il finale annullamento della gara da parte del Consiglio di Stato, nel settembre scorso. Da allora tutto è fermo e nessuno pensa a far ripartire l’opera.

L’Autostrada Tirrenica (completamento, 1,8 miliardi) è ferma da anni, da ultimo per la procedura di infrazione aperta dalla Ue per gli appalti (colpa di Aspi o del Mit?).

Senza dubbio ferma la Asti-Cuneo, la A22 terza corsia (per la nuova concessione che non parte mai), le opere idriche e depurative in Sicilia (si veda altro servizio).

LE OPERE ASPI
Autostrade per l’Italia ha peraltro fatto sapere ieri che «è pronta a realizzare investimenti – cantierabili già nel 2019 – per oltre 6 miliardi di euro complessivi, ai quali si aggiungono 1,7
miliardi di investimenti cantierabili nel 2020». E’ quanto afferma la società in una nota in vista dell’esigenza di bloccare l’avvio dei cantieri per la realizzazione di infrastrutture per il Paese. «Si tratta di opere – spiega la nota – che hanno completato l’intero iter autorizzativo e sono attualmente bloccate in attesa dell’autorizzazione finale da parte del ministero competente.

OPERE RALLENTATE
Procedono al ralenti, in ritardo di anni rispetto agli annunci più che essere veramente bloccate, altre opere, tra le quali possiamo citare il Megalotto 3 della Jonica (anunciato il progetto esecutivo entro marzo), la linea tranviaria di Palermo, il lotto Frasso-Telese della Napoli-Bari previsti dal Cdp Rfi e con bvandi ritardati dalla mancata approvazione del contratto di programma.
Al ralenti anche la linea 2 del metrò di Torino, o la linea ferroviaria Battipaglia-Potenza-Metaponto, o il raddoppio ferroviario Andora-Finale Ligure.

I PROJECT IN DIFFICOLTA’
Ci sono poi i project financing approvati e con convenzioni firmati, ma mai partiti perché i Pef sono “saltati”, diventati non più sostenibili e bancabili, e il Mit o le Regioni non si sono mai adoperate per “aggiustare” i Pef: la Ferara-Mare, la Cremona-Mantova, la Cispadana, la bretella autostradale del porto d Ancona.

I PROGETTI DIMENTICATI
Alcuni progetti sono stati proprio accantonati, ad esempio il sistema di tangenziali venete in Pf da 2,2 miliardi della Regione Veneto, o alcuni progetti di prolungamento della metropoitana di Roma.
Questo solo per le opere principali.

La lista Ance è dunque onestamente un po’ gonfiata, dal momento che include anche progetti accantonati o su cui forse è giusto riflettere circa la loro attualità e utilità. Ma è interessante perché evidenzia quante opere sono ferme, rallentate, perse per strada, incagliate, abbandonate.
Ben venga sostituirle con altre più utili, se questo è quello che vuole fare il governo – sembra dire l’Ance – purché si sappia che a fermare un progetto ci vuole 5 minuti, ad avviarne uno nuovo, o un nuovo programma di piccole opere, ci possono volere anni.