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Olimpiadi e infrastrutture. Fontana: scarso interesse da parte Governo

(come riportato da Lnews Milano)

“Mi pare che, così come su tutto, il Governo stia ponendo poca attenzione sulle Olimpiadi. Si stanno facendo discorsi più formali che sostanziali. Adesso bisogna lavorare, al di là delle parole bisogna essere concreti, capire in che modo può intervenire il governo, assumersi degli obblighi ben precisi”.

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine del convegno ‘Infrastrutture e Olimpiadi’, ieri mattina, al Palazzo delle Stelline di Milano.

“Sul fronte delle infrastrutture – ha sottolineato il presidente – abbiamo mandato una lettera all’ex ministro Toninelli prima dell’estate in cui indicavamo le opere assolutamente necessarie, in modo da avere una risposta. La risposta non è arrivata. A breve chiederemo un nuovo incontro con il nuovo ministro per capire cosa intenda fare il governo”.

Nel corso della tavola rotonda Fontana ha ribadito che “mai come in questo periodo c’è l’opportunità di salire sul treno del progresso e migliorare il futuro del nostro Paese, da nord a sud. La politica in Italia – ha concluso – guarda sempre al dito e non alla luna, o al massimo, alla prossima elezione. Occorre invertire questa tendenza, avere un obiettivo preciso e perseguirlo, anche facendo scelte impopolari. E’ il momento della responsabilità”.

L’ASSESSORE: REALIZZEREMO IN TEMPI CERTI OPERE UTILI A TERRITORI – “Per il successo delle Olimpiadi è fondamentale il completamento delle opere infrastrutturali necessarie, sia stradali sia ferroviarie”, ha sottolineato nel suo intervento al convegno Claudia Maria Terzi, assessore della Regione Lombardia alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile. “Sarà l’occasione per realizzare le opere di cui il territorio ha bisogno e che rimarranno nel futuro per soddisfare anche le necessità di mobilità dei lombardi. Ci sono, per esempio, quelle sulla linea ferroviaria fino a Sondrio e a Tirano o quelle programmate per la statale 36”.

BISOGNA TAGLIARE I TEMPI PER LA REALIZZAZIONE DELLE OPERE – “Il presidente ha inviato un elenco di opere essenziali al Governo – ha ricordato l’assessore Terzi -, una buona parte delle quali già finanziate o cofinanziate, ma sino a oggi non abbiamo avuto alcuna risposta né una convocazione per discutere un tema così cruciale. Dobbiamo sapere su quali delle opere indicate possiamo puntare. Tutto quello che è stato pensato, comunque, avrà ricadute positive dopo i Giochi sul territorio, lo farà crescere e assicurerà sviluppo. Le Olimpiadi sono l’occasione per dare un’accelerata attesa da tempo. Oltre ai finanziamenti bisogna lavorare sui tempi. Quelli normali degli appalti in Italia non sono compatibili con la realizzazione delle opere che servono per le Olimpiadi. Noi vogliamo essere pronti per fine 2025. Serve, però, un intervento legislativo che ci permetta di superare le lungaggini burocratiche attuali”.

ROSSI: SERVE UN VERO E PROPRIO ‘PIANO MARSHALL’ – Nel suo intervento, il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega ai Grandi eventi sportivi Antonio Rossi, ha sottolineato alcuni dei benefici attesi dall’organizzazione dei Giochi Invernali del 2026.
“Bisogna mettere a punto un vero e proprio piano Marshall” ha detto Rossi. “Ne ho già parlato con gli assessori Terzi, Cambiaghi, Bolognini, Sertori, Magoni e sono d’accordo. Serve un’azione comune – ha proseguito il sottosegretario – per poter parlare di sport e investire nello sport, questo vuol dire anche investire nella scuola, nelle strutture scolastiche e, naturalmente, nelle infrastrutture. Significa, inoltre, intervenire su progetti già in fase di realizzazione, potenziandoli con maggiori risorse”.

FONDAZIONE E LEGGE OLIMPICA: PRONTI A PARTIRE – “Le Olimpiadi – ha aggiunto Rossi – sono una grandissima opportunità per pensare anche alle infrastrutture, sia ai collegamenti tra Milano e la Valtellina sia tra gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio e Lecco e Como. Lavori che porteranno beneficio a tutta la regione anche in termini di turismo sportivo e culturale. Abbiamo solo 5 anni e mezzo di tempo per realizzarle”. “Oggi, a Verona – ha concluso – si riunisce il Comitato di indirizzo per Milano-Cortina 2026, per decidere sullo statuto per la Fondazione. Vi sarà un’importante opportunità di parlare con il Ministro Spadafora della Legge Olimpica: è molto importante non solo perché ce la richiede il Cio, ma anche e soprattutto per snellire l’iter burocratico che ci permetterà di finire per tempo tutte le opere infrastrutturali da realizzare”.

CAMBIAGHI: NO A CATTEDRALI NEL DESERTO, OPERE DEVONO RESTARE PATRIMONIO CITTADINI – ‘Meglio riqualificare l’esistente, non sempre occorre il nuovo’ “Sugli impianti esistenti occorre intervenire riqualificando, programmando investimenti e risorse che devono essere utilizzate pienamente. Poter gestire un grande flusso di atleti e spettatori consente di fare interventi importanti per la città e di lasciarli per chi vorrà sfruttarli dopo il grande evento”. Così Martina Cambiaghi, assessore allo Sport e ai Giovani ha tratteggiato oggi lo scenario che si presenta a Milano e alla Lombardia a meno di sei anni dall’appuntamento olimpico del 2026. Lo ha fatto in occasione di un evento in cui si è affrontato il tema del rapporto tra infrastrutture e Olimpiadi invernali, questa mattina a Milano, organizzato da Milano Serravalle Engineering.

CONTESTUALIZZARE GLI INTERVENTI – “Le infrastrutture devono tenere conto del tessuto urbano in cui si collocano, – ha osservato Martina Cambiaghi – tra periferie e luoghi caratterizzati da problemi economici e situazioni dove è più facile registrare situazioni di devianza”. “Milano Cortina 2026 – ha spiegato – può giocare un ruolo importante: un esempio concreto è, per citare Milano, la possibilità di riqualificare Rogoredo e di costruire un’arena che poi resterà alla città”.

IMPATTO ZERO – Cambiaghi ha quindi ricordato che “quest’anno abbiamo stanziato 10 milioni di euro per gli impianti sportivi e 8 milioni per gli impianti di risalita”.
La filosofia che guida Regione è intervenire a ‘impatto zero’. “Preferiamo riqualificare l’esistente – ha detto in conclusione l’assessore Cambiaghi – poichè il nuovo non è sempre necessario; non vogliamo correre il rischio di avere cattedrali nel deserto. Il lavoro di squadra è fondamentale, dobbiamo lavorare nell’ottica di restituire al territorio quello che siamo in grado di fare e vorremmo fare al meglio”.

BOLOGNINI: OCCASIONE PER MIGLIORARE INCLUSIVITA’ DELLE PERSONE – ‘Rimuovere le barriere aumenterà possibilità di fare attività” Sport, gioco e tempo libero sono importanti per chi ha fragilità. E l’inclusione può essere più facile, nelle diverse forme in cui lo sport può essere vissuto, anche da spettatore. Milano Cortina 2026 sarà l’occasione per affrontare il tema delle barriere in funzione delle diverse disabilità e far crescere la possibilità di fare attività pur nei limiti della propria situazione fisica”.

Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità, è intervenuto così questa mattina a Milano, nel corso di un evento organizzato da Milano Serravalle Engineering, affrontando il tema dello sviluppo delle infrastrutture in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 in rapporto al bisogno di inclusività per chi è disabile.

GIOCARE INCLUSIVO – “Giocare e vivere insieme può essere molto naturale – ha aggiunto Bolognini -, lo abbiamo visto recentemente inaugurando i ‘giochi inclusivi’ per i bambini delle scuole primarie. A dicembre avremo le Olimpiadi dei sordi in Valtellina, appuntamento che ci sta particolarmente a cuore. Per primi abbiamo approvato una legge sulla lingua dei segni che non esisteva in Italia. Ora stiamo cercando di capire quali momenti collaterali si potranno mettere in atto perchè su questo tema ci sia una sensibilità che oggi manca. Immaginate, ad esempio, una persona che ha bisogno di informazioni sulle Olimpiadi e non ci sente. Noi come Regione ci siamo già. E ci saremo con i servizi adeguati. Penso poi all’ultimo aspetto legato all’housing sociale: le Olimpiadi possono rappresentare uno strumento per superare alcune barriere e dare slancio a alcune situazioni. Oggi il disabile non arriva in certi luoghi, dobbiamo capire se questo evento sia occasione perche una parte delle infrastrutture possa essere rivista e potenziata. Lo stesso vale anche per i trasporti”.

LA ‘DOTAZIONE’ OLIMPICA, UN’EREDITA’ – Infine il villaggio olimpico, oggi previsto a Porta Romana, una zona oggi degradata. “Il rifacimento della stazione e la collocazione del villaggio olimpico con le residenze consentirà un approccio integrato intelligente in funzione delle disabilità – ha osservato Bolognini -. Delle 1260 camere previste il 44% sarà accessibile alle persone con disabilità. Guardiamo a dopo: Milano ha una popolazione di 200 mila studenti universitari; a Olimpiadi concluse una ‘dotazione’ così importante non potrà che agevolare il nostro lavoro per non escludere e dare servizi.

Una sfida che ci prendiamo insieme, pensando a quando potranno esserci spazi per tutti e questo renderà il nostro territorio ancora più inclusivo”.