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Multe più pesanti per chi guida in modo pericoloso

Multe più pesanti in arrivo per chi, compresi i minorenni, guida in maniera pericolosa e nuove misure per tutelare in particolare i ciclisti. A prevederle è il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri che delega al Governo la modifica del Codice della strada.

Tra i punti in discussione c’è anche la possibilità di innalzare il limite di velocità su alcune autostrade.

Una “riforma” (che prevede anche nuovi criteri per la progettazione e la costruzione di infrastrutture stradali e di arredi urbani finalizzati alla sicurezza degli utilizzatori di veicoli a due ruote e dei dispositivi per la mobilità personale, come segway, hoverboard e monopattini) che non ha soddisfatto però Conftrasporto-Confcommercio, per i tempi troppo lunghi per rendere operative le norme quando c’è invece l’urgenza di intervenire.

In particolar modo, sottolineano i responsabili delle Confederazioni, in materia di trasporti eccezionali, con maxi tir “fuorilegge” che potrebbero “minare” la tenuta di molti ponti e cavalcavia.

C’è una “farsa” che “viaggia” da anni indisturbata su strade e autostrade d’Italia violando il Codice stradale fra l’indifferenza generale.

È la farsa dei trasporti eccezionali, per i quali la legge prevede un unico pezzo indivisibile trasportato  e che invece vede da anni viaggiare tir con carichi fino a 108 tonnellate di peso che indivisibili non sono affatto e che dunque dovrebbero viaggiare, separati su mezzi pesanti più piccoli.

Evitando così che circolino trasporti eccezionali falsi e, soprattutto, che quei maxi tir dal peso triplo rispetto a uno normale possano mettere a rischio, viaggio dopo viaggio, la stabilità di ponti e cavalcavia, “sbriciolandone” giorno dopo giorno la resistenza.

Ora  è scesa in campo anche Aiscat, l’Associazione Italiana delle società concessionarie per la costruzione e l’esercizio di autostrade e trafori stradali: ascoltato in audizione nella commissione Trasporti della Camera sulle proposte di legge di modifica del Codice della strada, Massimo Schintu, direttore generale di Aiscat, ha infatti affermato che “sui trasporti eccezionali deve essere chiaro che l’obiettivo deve essere quello di ridurli al minimo” e che per fare questo “occorre riconsiderare il Codice per riportarlo alle norme precedenti che prevedono un presupposto riguardante l’esistenza di un pezzo unico e indivisibile eccedente la massa considerata ammissibile per gli altri veicoli”.