Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

M4, barriere d’aria e ascensori a prova di bagaglio: le stazioni mutanti del metrò milanese

Le stazioni della linea «blu» della metropolitana hanno cambiato forma diverse volte prima di arrivare al progetto definitivo, in base alle necessità dei passeggeri e del contesto cittadino.

Ancora devono nascere e già hanno una storia. Da rettangolari a quadrate, scavate più in profondità, con ascensori grandi per far posto ai bagagli di chi deve prendere un volo. Le stazioni della linea «blu» della metropolitana hanno cambiato forma diverse volte prima di arrivare al progetto definitivo, in base alle necessità dei passeggeri e del contesto cittadino. Uno sguardo alle planimetrie, appena pubblicate sul sito dedicato alla M4, permette di immaginare le fermate da cui i milanesi transiteranno a partire dal 2021.

Un saluto al volo

I tecnici la chiamano «area kiss and ride», un bacio e poi torni subito a guidare. La stazione di Linate avrà uno spazio dedicato alla rapida fermata delle auto. Giusto il tempo di far scendere il passeggero e salutarlo. Lì accanto un edificio con sala d’attesa e negozi. «L’idea iniziale era differente» racconta Francesco Venza, direttore lavori di MM che sta realizzando la metropolitana con il Comune, la società concessionaria M4 spa e i costruttori guidati da Salini Impregilo. «Poi il progetto è stato messo a punto insieme a Enac e Sea, che gestisce l’aeroporto».

A breve distanza la stazione del metrò vera e propria, in vetro (come si può già vedere nel cantiere) e collegata con gli arrivi di Linate. Gli ascensori avranno misure più abbondanti della media per accogliere i viaggiatori con i bagagli ingombranti. Anche sulla climatizzazione si è dovuto intervenire: barriere d’aria separeranno il microclima del mezzanino da quello dell’aerostazione.

Ancora più giù

«Dovrebbe essere la stazione più profonda». Venza si riferisce a Dateo, il nodo in cui la M4 incrocerà il passante. «Il piano del ferro, ovvero dei binari, sarà circa 28 metri sottoterra. Le altre stazioni della tratta centrale invece si aggirano tra i 20 e i 23». Come mai si è dovuti scendere così in basso? Da una parte il passante, dall’altra il canale della fogna rendevano difficile e laborioso lo scavo più in superficie. Addirittura si sarebbe dovuta «segare» la calotta della galleria per i treni sotterranei e lavorare solo di notte. Gli ingegneri hanno scelto un’altra via: passare al di sotto dell’ostacolo. Bisognerà scendere tre rampe di scale per raggiungere la banchina.

Soltanto da un lato, anzi no

«A Sforza-Policlinico in origine erano previste solo uscite dal lato dell’università» ricorda il direttore. Niente antipatie nei confronti dell’ospedale. Nel 2007 si sa del progetto del nuovo Policlinico, ma non se ne conoscono i dettagli. Difficile capire dove far sbucare gradini e ascensori. Più tardi, nel 2012, Palazzo Marino chiede che siano previste le uscite su entrambi i lati. Ed ecco la stazione così come sorgerà: verso l’ospedale ci sarà una coppia di ascensori e una scalinata.

Salvi gli olmi

Una decina di piante resiste a gru, talpe, camion. Tra le storiche modifiche della blu, quella per la stazione Vetra, vicino al parco delle Basiliche. Su richiesta della Soprintendenza i sette olmi simbolo del quartiere sono tutelati. I progettisti nel 2016 trasformano la fermata da rettangolare a quadrata. E anche la basilica di San Lorenzo, con i delicati mosaici, è osservata speciale.

Il tunnel sotto ai binari

A San Cristoforo esiste già una stazione ferroviaria. La fermata della metrò blu le sarà collegata: un corridoio sotterraneo porterà ai binari e oltre, fino a piazza Tirana. Per scavarlo senza interrompere il via vai dei treni, gli operai nelle prossime settimane useranno una tecnica particolare. a «spingitubo». Un primo blocco di cemento cavo sarà infilato nel terreno sotto le rotaie e poi spinto da un gemello. Con la riqualificazione della stazione ferroviaria sarà completata anche la connessione con le banchine superficiali del treno.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,