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Lavori di decostruzione dell’impalcato e demolizione delle pile del vecchio viadotto Farma

(Come riportato da Maurizio Guiso di ANAS)

In data 25 luglio 2019 è stata abbattuta la pila n.3 del vecchio viadotto Farma situato lungo la E78 Grosseto-Fano. Sebbene le attività finali siano ancora in corso, con l’abbattimento della pila n.3 si può ritenere pressoché conclusa la demolizione del vecchio viadotto Farma.

Le lavorazioni sono state eseguite esclusivamente in modo meccanico, senza l’utilizzo di esplosivo, al fine di salvaguardare l’ambiente circostante, che ospita siti di interesse archeologico e naturalistico di elevata rilevanza.

Il Piano di Demolizione è stato redatto ai sensi degli articoli 150, 151 e 152 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., e approvato dai tecnici ANAS del Compartimento di Firenze, in particolare dal CSE Geom. con la condivisione del RUP Ing. Achille Devitofranceschi e la partecipazione del DL Ing. Stefano Sestini e degli Ispettori di Cantiere Geom. Marco Mauro Rosucci e Ing. Elisa Paolieri.

Il nuovo viadotto Farma si sviluppa parallelamente a quello vecchio, ad una distanza di circa 30 m, ed è attualmente in esercizio. Il viadotto demolito era lungo complessivamente 892 m, ed era caratterizzato da 16 campate, di lunghezza variabile tra 54 e 57 m, e 15 pile.

Queste avevano forma rettangolare ed erano composte da un unico corpo monolitico cavo a sezione rettangolare bicellulare in calcestruzzo armato. L’impalcato era composto da 3 travi in c.a.p., 6 trasversi (4 centrali e 2 di testata), e soletta di spessore costante. Il collegamento tra le travi di campate adiacenti era garantito da un capitello poggiante sul pulvino.

L’operazione di decostruzione dell’impalcato ha previsto il posizionamento di un carro “svaro” per il sollevamento e la traslazione di conci di soletta, trasversi, capitelli, pulvini (preventivamente tagliati per mezzo di disco e filo diamantato) e travi. Durante le lavorazioni di taglio dei trasversi centrali è stato rinvenuto amianto in tubi guaina che avvolgevano i cavi di precompressione, pertanto è stato depositato apposito piano di lavoro alle Autorità competenti.

La demolizione delle pile è stata avviata solo in seguito alla decostruzione dell’impalcato delle prime due campate. Sono state adottate varie tecniche in considerazione dell’altezza delle pile, della posizione delle stesse rispetto alle pile del nuovo viadotto e dell’andamento plano-altimetrico del terreno circostante. In particolare, le tecniche sono le seguenti: demolizione top down con robot (brokk) operante su piattaforma autosollevante, demolizione per crollo indotto con escavatori radiocomandati alla base della pila, e demolizione top down con escavatori dotati di braccio HRD.

La pila n.3 aveva un’altezza di 99 m e dimensioni esterne in pianta di 6,0 x 8,0 m. Le pareti perimetrali hanno spessore pari a 60 cm, mentre il setto interno ha uno spessore di 30 cm ed è parallelo al lato corto della pila.

La direzione di caduta della pila è stata scelta verso Grosseto in aree totalmente libere e sgombere da manufatti o impedimenti, considerando anche possibili deviazioni di 20 gradi rispetto alla direzione teorica.

I cunei di ribaltamento (porzioni di sezione da rimuovere alla base) sono stati realizzati in modo da creare una plasticizzazione alla base della pila e innescare un movimento rotatorio (combinato con un movimento verticale verso il basso per effetto del peso della struttura) che evolve in crollo.

I cunei sono stati realizzati ad una quota di circa 1,0 m da piano campagna, procedendo in modo asimmetrico nell’apertura dei cunei stessi al fine di anticipare sempre di circa 0,5 m la demolizione sul lato opposto al nuovo viadotto Farma.

La sequenza di demolizione per il ribaltamento ha previsto: 1) apertura preliminare di porzione di parete e setto centrale lato Grosseto (fase evidenziata in blu nella figura sottostante), 2) completamento della demolizione meccanica della parete lato Grosseto operando simultaneamente con 2 escavatori radiocomandati (fase evidenziata in giallo), 3) avanzamento della demolizione dei cunei sulle pareti lato valle e lato nuovo viadotto con direzione a chiudere fino all’innesco del collasso, operando sempre simultaneamente con 2 escavatori radiocomandati (fase evidenziata in rosso).