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La mobilità deve essere pulita, sicura ed economica

(Come riportato da ACEA)

L’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) chiede all’Europa un piano globale per il passaggio alla mobilità a emissioni zero

La Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessarie almeno 2,8 milioni di colonnine per sostenere il mercato dell’auto elettrica in Europa. Al momento il numero di stazioni disponibili sono 144 mila. Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito, che insieme coprono circa un quarto del territorio europeo, rappresentano oltre il 75% di tutti i punti di ricarica.

Nella maggior parte degli stati europei è attiva infatti meno di una colonnina ogni 100 chilometri e il parco dei veicoli elettrici è pari a circa l’1% dei mezzi circolanti. Inoltre, solo il 2% delle auto elettriche vendute nel 2018 è dotato di un sistema di ricarica (+1,4% rispetto a quelle vendute nel 2014).

La diffusione della vendita della auto elettriche in ciascuno stato è infatti influenzata dal numero delle colonnine attive. Su queste basi, l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) chiede un piano globale per consentire il passaggio alla mobilità a emissioni zero in Europa.

È necessario un importante potenziamento delle infrastrutture di ricarica e rifornimento, nonché significativi incentivi all’acquisto per stimolare le vendite, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione europea.

Nei giorni scorsi al Motor Show di Francoforte, ACEA ha fornito il suo primo rapporto annuale sui “fattori abilitanti” chiave per una maggiore accettazione, da parte dei consumatori, di auto elettriche e di auto a propulsione alternativa.

Se si vogliono raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2025 e il 2030 per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica stabilite dall’Ue, le vendite dei mezzi elettrici dovranno raggiungere entro il 2028 i 22 milioni.

L’obiettivo della relazione dell’ACEA è quindi quello di tracciare i progressi delle infrastrutture e i piani degli incentivi degli stati prima della “revisione intermedia” degli obiettivi di CO2, che sarà condotta dalla Commissione europea nel 2023.

“Il nostro settore è impaziente di spostarsi il più rapidamente possibile verso la mobilità a emissioni zero. Ma questa transizione è una responsabilità condivisa”, ha sottolineato Carlos Tavares, Presidente ACEA e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo PSA. “I governi di tutta l’Unione europea – ha continuato Tavares – devono adeguarsi al ritmo crescente con cui lanciamo queste auto intensificando notevolmente gli investimenti nelle infrastrutture. Inoltre, devono anche attuare incentivi all’acquisto sostenibili e coerenti in tutta l’UE”.

Un problema da risolvere, oltre all’adeguamento delle infrastrutture, è l’accessibilità economica ai veicoli elettrici: i dati ACEA mostrano che la diffusione sul mercato è anche direttamente correlata al tenore di vita di un paese.

Tutti gli Stati membri dell’Unione europea, con una quota di mercato di veicoli elettrici inferiore all’1% del proprio parco auto, hanno un PIL pro capite inferiore a 29 mila euro. Tra questi molti paesi dell’Europa centrale e orientale, ma anche Grecia, Italia e Spagna. “Dobbiamo salvaguardare il diritto alla mobilità delle persone, indipendentemente da dove vivono o dai loro mezzi finanziari”, ha concluso Carlos Tavares. “La mobilità deve essere pulita, sicura ed economica”.