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Il porto di Barcellona si collegherà con la Silk Belt Road

Già effettuati investimenti per dotare lo scalo di una “corona su rotaia”

Salto di qualità previsto tra cinque mesi per il porto di Barcellona.

E’ prevista infatti l’entrata del porto spagnolo nella Silk Belt Road e cioè in uno dei quattro corridori ferroviari che connettono direttamente la Cina e l’Europa con la possibilità di inserirsi in una corona ferroviaria di 600 km comprendente l’Europa centro-settentrionale, percorribile in meno di dieci ore.

Ne ha dato notizia il Corriere Ortofrutticolo riportando in esclusiva quanto affermato da Luis París manager commerciale del Porto di Barcellona intervistato a margine dell’incontro “Logistica, qual è l’impatto sul Mediterraneo della nuova Silk Belt Road? Quali riflessi sul settore ortofrutticolo”, che si è tenuto durante i giorni della fiera Medfel a Perpignan.

“Il Porto di Barcellona – ha spiegato París – sta investendo massicciamente sui terminali ferroviari sia quelli domestici spagnoli che in alcune realtà più piccole in Francia. Pensiamo che la connettività marittimo-ferroviaria e l’intermodalità siano il futuro del porto. L’obiettivo è quello di arrivare almeno a triplicare la capacità ferroviaria del porto da qui a cinque-sei anni. In cinque mesi, invece, o comunque entro la fine del 2019, saremo già connessi alla Silk Belt Road cinese”.

L’iniziativa del collegamento con la Silk Belt Road segue – viene spiegato -, un massiccio investimento finanziario che ha consentito al porto di avviare una serie di cantieri per creare una sorta di “corona su rotaia” per realizzare connessioni dirette con i partner del centro-nord Europa e da lì con i corridoi ferroviari verso la Cina.

“Il Porto di Barcellona è ben posizionato – ha precisato París – per distribuire sia in Europa che in Spagna. Adesso ci sono già connessioni tra la Silk Belt Road e Madrid ma l’obiettivo è farle passare prima da Barcellona.

Vorremmo creare una sorta di ‘corona’ di 600 km da poter percorrere in meno di dieci ore. Pensiamo di potere ricevere le prime mercanzie dalla Cina entro la fine dell’anno. Ma per il momento non saranno prodotti freschi.

Non esistono connessioni refeer perché dipende dagli investimenti degli operatori ferroviari che non hanno ancora un parco di container refrigerati adeguato”.

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