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Il piano dell’UE per i trasporti a impatto (quasi) zero? Le vie d’acqua

Photo credit: Phillippe Huguen/AFP/Getty Images

(come riportato da Luciana Grosso su Business Insider)

Il piano è quello di far passare almeno il 30% dei trasporti sull’acqua e non più su strada o su rotaia.

Il metodo è ovviamente più lento, ma anche più pulito ed economico, considerando che, in buona parte le vie d’acqua ci sono già, non hanno bisogno di essere né scavate né costruite, e laddove non ci sono, un canale è relativamente più semplice da realizzare di una tratta ferroviaria.

Il problema però è che ad oggi, gran parte delle infrastrutture fluviali europee (circa 37mila chilometri) risale agli anni ’50 e ’60 ed è spesso troppo vecchia per ospitare navi più grandi e nuove.

I ponti sono troppo bassi e i corsi d’acqua sono troppo stretti e troppo poco profondi.  La rete è inadeguata i paesi sono stati riluttanti a stanziare i fondi necessari per la modernizzazione. Una questione cui, come spesso accade, dovrà mettere mano, se lo vorrà, Bruxelles.

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