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Giornata delle Vittime della Strada, l’intervento della Ministra Paola De Micheli

Riflettere su quanto fatto e quanto ancora si deve fare per l’obiettivo “zero vittime sulla strada”

Sono trascorsi quasi due anni dall’istituzione in Italia, con la legge 227/2017, della “Giornata Nazionale in memoria delle Vittime della Strada”. Un atto fortemente voluto e sentito per non dimenticare e per tenere sempre alta l’attenzione sul tema della sicurezza stradale.

Oggi è il giorno della memoria, del silenzio e del dolore, non delle polemiche, delle strumentalizzazioni, né tanto meno dell’autoreferenzialità.

Bisogna reagire con i fatti, riflettendo su quanto è stato ad oggi realizzato, si sta realizzando e soprattutto quanto ancora si deve realizzare per raggiungere l’ambizioso obiettivo “zero vittime sulla strada” entro il 2050.
Oggi possiamo contare su una grande risorsa in più rispetto al passato: la tecnologia, che dobbiamo usare nel modo più intelligente, per educare, prevenire ed incrementare la sicurezza.

Le statistiche ufficiali sugli incidenti stradali in Italia evidenziano un costante decremento del numero delle vittime, da 7.096 nell’anno 2001 a 4.114 nel 2010, sino ad arrivare a 3.334 per il 2018. Una contrazione che tuttavia è ancora lontana dagli obiettivi dei Programmi europei di sicurezza stradale che auspicavano, invece, una diminuzione del 50% dei morti nel primo decennio del secolo e una eguale diminuzione nel decennio successivo.

Le famiglie delle vittime sulla strada chiedono da anni che il sacrificio dei loro cari non sia vano e che si intervenga, sempre più incisivamente, per combattere e vincere quella che assomiglia purtroppo ad una guerra. Tanti di loro hanno fondato o partecipano ad Associazioni di familiari di Vittime della strada, trovando in questo impegno una straordinaria forza e ragione di vita.

Con l’introduzione, nel 2003, della patente a punti, i periodici incentivi statali finalizzati all’acquisto di veicoli nuovi e più sicuri e, soprattutto, attraverso l’introduzione nel 2016 della legge sull’omicidio stradale, sono stati alcuni compiuti progressi, e una maggiore responsabilizzazione dei cittadini ai fini di una guida più sicura, nel rispetto del Codice della Strada.

Ma non basta, perché le vittime della strada sono ancora troppe, e occorre un maggiore impegno da parte di tutti per conseguire gli obiettivi europei di sicurezza stradale e di diminuzione significativa delle vittime sulle strade.

Siamo impegnati nel fondamentale compito di ammodernamento delle infrastrutture stradali e in tutte quelle azioni finalizzate alla riduzione dell’incidentalità, insieme allo stanziamento di maggiori risorse finanziarie e di personale per le attività di informazione, formazione, prevenzione e controllo.

Come la campagna di formazione “GUIDIAMO SICURO” sulla guida sicura ed eco-sostenibile, concepita con la finalità di accrescere le competenze e le conoscenze dei conducenti di veicoli pesanti delle aziende di trasporto, nonché i comportamenti di guida fondamentali per assicurare la sicurezza della circolazione stradale.

Un grande ringraziamento va rivolto alle forze dell’ordine per lo straordinario quotidiano lavoro, svolto con sacrificio utilizzando la loro professionalità ed esperienza, al fine di assicurare ai cittadini livelli di sicurezza sempre più elevati sulle nostre strade.
La Giornata della commemorazione delle vittime della strada non può e non deve rimanere un evento isolato, ma uno stimolo per continuare a rafforzare ed alimentare in ognuno di noi la convinzione di dover accrescere la cultura della sicurezza stradale.

Desidero esprimere, a tutti coloro che hanno subito la perdita di persone care in incidenti stradali, la mia solidale vicinanza, rinnovando il forte impegno del Governo e nello specifico del mio Ministero, nel mettere in campo tutte le professionalità e risorse economiche possibili finalizzate a ridurre, fino ad azzerarli, gli incidenti gravi e mortali sulle nostre strade.