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Da Tav e Terzo Valico assist da 3,7 miliardi per la Lombardia

(come riportato da Luca Orlando su Edilizia e Territorio)

Studio Bocconi valuta l’impatto sulla produttività. Sangalli: «Vantaggi evidenti nel connettersi all’Europa»

Per l’economia lombarda realizzando Tav e Terzo Valico si avranno benefici per 3,68 miliardi di euro e 3345 posti di lavoro. Da una analisi dello Studio Bocconi descritta da Luca Orlando per Edilizia e Territorio.

Costi di trasporto ridotti, d’accordo. E anche tempi di percorrenza minori. Ma l’esistenza di infrastrutture efficienti per le aziende ha una portata più ampia, estendendosi anche all’allargamento dei mercati di sbocco. E per questa via, rilanciando la produttività.

Tenendo conto di questi aspetti l’apertura della Tav, collegamento ferroviario tra Torino e Lione, produrrebbe per la sola Lombardia un incremento di valore aggiunto per 2,66 miliardi, a cui si aggiungerebbe un altro miliardo di euro portando a termine il collegamento rapido con Genova, il Terzo Valico dei Giovi.

È il senso dell’analisi d’impatto commissionata dalla Camera di Commercio di Milano-Monza/Brianza-Lodi all’Università Bocconi, studio che valuta gli effetti sul sistema economico locale di una migliore accessibilità dei mercati.

E che dal lato dei benefici aggiunge un importo rilevante all’equazione, sbilanciata invece dal lato dei costi nelle stime del precedente Governo. Nello schema sviluppato da Marco Percoco, direttore del centro ricerca Green e Professore associato di economia regionale e dei trasporti dell’Università Bocconi, si considerano gli effetti allargati e indiretti dell’opera, guardando in particolare al cambiamento dei meccanismi aziendali di produzione.

Partendo dall’assunto che la produttività delle imprese non dipenda solo da caratteristiche interne come tecnologia o organizzazione del capitale umano ma anche dalla dimensione del mercato raggiungibile. Che Tav e Terzo Valico evidentemente andrebbero ad ampliare.

Le infrastrutture che riducono i tempi di trasporto – questo il senso del ragionamento – riescono ad ampliare il mercato potenzialmente raggiungibile, dunque la produttività delle imprese. Nel caso della Lombardia, in particolare, l’ipotesi è che il miglioramento sia legato ai settori industriali ad alta vocazione internazionale.

«Mercati più ampi possono consentire alle aziende di operare scelte distributive più efficienti – spiega il docente – ma anche di sfruttare al meglio gli impianti esistenti, saturandoli. Due strade che puntano ad aumentare la produttività aziendale».

Tenendo conto di una serie di ipotesi per certi versi anche prudenziali (non si ipotizza alcuno shift modale significativo da strada a ferrovia) e di un periodo di esercizio che si protragga per 60 anni, l’operatività della Tav così un impatto positivo di 2,66 miliardi in termini di valore aggiunto incrementale, scenario intermedio in una forchetta (legata a diverse ipotesi sull’elasticità della produttività) che va da 1,96 a 3,12 miliardi.

In termini di occupati, si stima inoltre che la Tav a regime produrrà 2419 posti di lavoro aggiuntivi in Lombardia, di cui 929 nell’area metropolitana di Milano.

«Dallo studio – commenta il presidente della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi Carlo Sangalli – appaiono evidenti i vantaggi per il sistema imprenditoriale lombardo, di conseguenza per l’intero Paese.

In questa fase ancora difficile per l’economia le nostre imprese hanno un bisogno urgente di sviluppo e di investimenti strategici e con la Torino-Lione si completerebbe quella “Metropolitana d’Europa” in grado di integrare ulteriormente l’Italia nei flussi turistici e commerciali europei. Le inefficienze logistiche costano al nostro Paese 34 miliardi l’anno in termini di Pil.

Per questo la Tav Torino–Lione deve procedere senza ulteriori ritardi, per connettere con più forza l’Italia all’Europa, con effetti positivi per tutto il sistema delle imprese».

Schema analogo è quello utilizzato per il Terzo Valico, che grazie alla maggiore accessibilità del porto di Genova porterebbe in “dote” alla Lombardia un valore aggiunto incrementale di 1,02 miliardi e 926 posti di lavoro aggiuntivi, di cui poco meno della metà per l’area metropolitana di Milano.

Nel complesso, dalle due opere l’economia lombarda trarrà dunque benefici per 3,68 miliardi di euro e 3345 posti di lavoro.

Valore, quest’ultimo, comunque prudenziale, perché legato alle sole imprese già esistenti sul territorio. Mentre è probabile che grazie ai nuovi collegamenti la capacità di attrazione dell’area possa crescere, determinando la localizzazione in regione di nuove realtà produttive.