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Crollo Ponte Morandi, 6 mesi dopo: un minuto di silenzio e 43 rose nel Polcevera

Un minuto di silenzio accompagnato dal lancio di 43 rose rosse nel torrente Polcevera segnano sei mesi dalla terribile strage che ha indignato Genova e l’Italia.

Alle 11 e 36 di ieri mattina, la città si è fermata ricordando le vittime del crollo di Ponte Morandi.

Una commemorazione sobria, cui hanno partecipato il comitato degli sfollati di via Porro, una delegazione di alpini e alcuni cittadini. Presenti alla cerimonia anche il vicesindaco di Genova, Stefano Balleari e il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo.

“Oggi – ha sottolineato il presidente del comitato degli sfollati, Franco Ravera – vogliamo ricordare chi non è più tra di noi. Ci siamo ripromessi per un anno di incontrarci qui tutti i mesi per commemorare le vittime e ricordare quello che è successo, anche se la vita continua e deve andare avanti”. Il messaggio del sindaco Bucci “Non abbiamo mai abbassato la testa.

Noi tutti, genovesi. Siamo stati uniti, solidi e caparbi, proprio come la nostra storia ci ha sempre insegnato a essere. Sei mesi dopo quel tragico giorno ci stringiamo intorno alle famiglie delle 43 persone che ci hanno lasciato. Oggi Genova guarda al futuro vedendo realizzate nuove opere che abbiamo e stiamo costruendo, giorno dopo giorno, nell’interesse di tutti i cittadini, senza mai dimenticare quello che è successo”, è il messaggio del primo cittadino postato sui suoi canali social.

Nel frattempo prosegue lo smantellamento del troncone di ponente. “La settimana prossima, non abbiamo ancora fissato il giorno preciso, vedremo scendere un’altra trave Gerber, quella tra la pila 6 e la pila 7. Un’operazione che seguirà le stesse tempistiche e le stesse modalità della trave che abbiamo abbattuto l’8 febbraio”. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, Commissario per la ricostruzione, fa il punto sui prossimi passaggi del cantiere di Ponte Morandi.

Da Genova a Roma “La Società Autostrade ha fatto delle indagini sul ponte Polcevera, a noi della Commissione ispettiva nominata dal ministro Danilo Toninelli ne hanno consegnate molte. Ritengo che però non abbiano usato la giusta precauzione almeno dal ’96 in poi, poiché le indagini mostravano un problema di corrosione, un fenomeno che una volta iniziato non si ferma più, cui non sono seguiti però interventi, come si vede dagli investimenti da quando è stato costruito il ponte Morandi nel 1967 a quando è venuto giù.

Infatti, dalla costruzione al 1996 sono stati spesi circa 15/20 milioni di euro per opere strutturali, poi non si è speso più nulla. Hanno fatto, quindi, indagini senza dare seguito a un principio di precauzione”. Lo ha affermato Camillo Nuti, professore ordinario di Tecnica della Costruzione all’Università di Roma Tre, durante la giornata di studio “Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti – Stato dell’arte e prospettive”, organizzata a Roma da Enea.

Il progetto di ricostruzione L’architetto Renzo Piano sovraintenderà al progetto, per garantire l’aderenza all’idea originale e la qualità di realizzazione della stessa. Inoltre, tramite l’azienda Cimolai era giunta anche la disponibilità dell’architetto Santiago Calatrava. Le imprese aggiudicatarie impegnate nella ricostruzione sono Salini Impregilo, Fincantieri e ItalFerr, gruppo Fs per la parte progettuale, per un costo totale di 202 milioni di euro (”tutto compreso e nulla escluso”, come indicato dal Decreto n. 19.