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Cala ancora il mercato europeo delle auto

Tracollo dei diesel. L’Italia per ora resiste

Continua a scendere di livello il mercato delle auto in Europa. Aprile è stato infatti l’ottavo mese consecutivo nel quale è stata registrata una diminuzione delle compravendite di veicoli.

Lo evidenzia l’Anfia (che raccoglie i fabbricanti italiani di auto), che in una nota spiega come le immatricolazioni nei 28 Paesi dell’Unione Europea più Efta (Svizzera, Norvegia e Islanda) siano state nello scorso mese pari a un milione e 344.863, lo 0,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

A pesare sulla propensione all’acquisto sono le preoccupazioni per il quadro economico e la demonizzazione dei diesel, con una contrazione a doppia cifra per Spagna, Italia e Francia.

Di fronte ai numeri, tuttavia, gli osservatori del settore non sono tutti perfettamente concordi. Per il centro studi Promotor, per esempio, si tratta di un mercato “senza infamia e senza lode”. Mentre proprio per Anfia la situazione è “stabile, seppur in un contesto caratterizzato da diversi fattori di rischio”.

Detto in altri termini, secondo gli operatori la flessione c’è, ma non è grave come nei mesi scorsi, anche se per trovare l’ultimo segno positivo bisogna risalire addirittura allo scorso agosto. “Come abbiamo ribadito pochi giorni fa a Verona in occasione di un incontro con la stampa congiuntamente alle altre associazioni della filiera, il rinnovo del parco circolante deve diventare una priorità nazionale”, dice poi Andrea Cardinali, neo direttore generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere.

Guardando al dettaglio geografico dei mercati, in effetti tengono alcuni di essi come quelli di Spagna (+2,6%), Italia (+1,5%) e Francia (+0,4), mentre registrano una flessione la Germania (-1,1%) e il Regno Unito (-4,1).

Tutta particolare è, poi, la situazione delle auto diesel. Continua – è stato fatto notare -, la forte contrazione delle compravendite di queste auto: a Spagna (-24%), Italia (-22%), Francia (-17%) e Regno Unito (-9%), si aggiunge per la prima volta nel 2019 anche la Germania.

Il calo di immatricolazioni di auto diesel in questi mercati è stato del 13% ad aprile, con quasi 50.000 immatricolazioni in meno, e del 16% nei primi quattro mesi dell’anno, con riduzione di volumi che sfiora 250.000 unità.

Tutto con evidenti riflessioni sui livelli dio inquinamento. La flessione della domanda di auto diesel in Europa, viene fatto notare dai tecnici, si è concretizzata, nel 2017, in un aumento delle emissioni medie complessive di CO2 delle nuove auto vendute (+0,4% con 118,5 g/km)”.

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