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Autostrade per l’Italia accelera sulla manutenzione per provare a salvare le concessioni

In una nota di La Repubblica si legge che la controllata di Atlantia stanzia “una forte accelerazione delle spese” con un ammontare di 500 milioni in due anni e prepara per la direzione del tronco di Genova nuove assunzioni e un polo di ingegneria

Autostrade per l’Italia (Aspi) avvia “una forte accelerazione negli investimenti in manutenzione” con una capacità di spesa di 500 milioni di euro nei prossimi due anni per tendere un ramoscello d’ulivo al governo e provare a salvare le concessioni. Il piano della controllata di Atlantia prevede che la direzione di tronco di Genova sia “fortemente potenziata con un nuovo polo di ingegneria e nuove assunzioni”.

Aspi pubblicherà un bando per attività di manutenzione di un importo di circa 300 milioni di euro da realizzare nel prossimo biennio. Inoltre, nei limiti consentiti dalla vigente normativa, chiederà autorizzazione al Ministero per affidare circa 200 milioni di euro alla società collegata Pavimental. “Per una gestione efficace della significativa mole di lavori in corso e programmati”, Autostrade per l’Italia ha deciso di dotare la propria Direzione di Tronco di Genova “di un Polo dedicato all’Ingegneria alla realizzazione degli investimenti. La nuova unità operativa rappresenta un unicum nell’organizzazione dei Tronchi della società e consentirà di potenziare notevolmente l’organico e le competenze genovesi”.

In particolare – annuncia Aspi – la nuova unità operativa avrà una dotazione organica di 70 persone tra ingegneri e personale tecnico, di cui 50 saranno selezionate direttamente sul mercato, avvalendosi anche delle reti professionali già avviate da Autostrade per l’Italia con l’Università di Genova e con istituti professionali liguri. Le nuove assunzioni sono aggiuntive rispetto al piano di 65 nuovi ingressi, che la società sta portando avanti da alcune settimane e che si completerà entro il primo trimestre 2020.

La mossa di Alitalia è una mano tesa al governo in un momento decisivo per le concessioni del gruppo. In scadenza in teoria nel 2042 ma a rischio di revoca dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi. L’esecutivo giallorosso sta valutando se è possibile ritirare la gestione dei caselli alla società per gravi inadempienze senza pagare il pesantissimo indennizzo (circa 20 miliardi) previsto dalla convenzione. La controllata dei Benetton spera di salvare le concessioni mettendo in campo magari un taglio alle tariffe autostradali e un’accelerazione agli investimenti come quella annunciata oggi.