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Auto e colonnine elettriche: quante e dove sono in Italia

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

La situazione delle colonnine per le auto elettriche in Italia è migliore di quanto si pensi. I costi di ricarica nello Smart Mobility Report 2019

I punti per la ricarica delle auto elettriche in Italia sono oltre 8.200, e dunque la situazione è più rosea di quel che si crede. Come riporta Adriano Tosi su “Lifegate”, la cifra tiene in considerazione sia quelli privati che quelli pubblici.

Il numero preciso è difficile, anzi impossibile da fornire perché l’ampliamento della rete è continuo. Non solo: questo ampliamento è “intelligente”, nella misura in cui si concentra sulle colonnine “fast” (ovvero, con potenza superiore a 22 kW): +52% fra il 2017 e il 2018, contro il +18% di quelle normali.

Detto questo, è anche vero che al momento solo il 20% dell’infrastruttura di ricarica è di tipo veloce; inoltre, la distribuzione delle colonnine per le auto elettriche è fortemente polarizzata.

Lo Smart Mobility Report mette nero su bianco un altro numero fondamentale, il 51 per cento dei punti di ricarica è concentrato al Nord Italia (25 per cento al Centro, 24 per cento Sud e Isole), zona nella quale si trova il 53 per cento di quelli “fast”, contro il 31 del Centro e il 16 per cento di Sud e Isole. Più nel dettaglio, la “classifica” di presenza territoriale dei punti ricarica vede la Lombardia davanti a tutti, unica Regione che supera quota 1.000. Seguono Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia, tutte fra 500 e 1.000 punti di ricarica, mentre le altre Regioni non arrivano a 500.

Chi non ha mai “guidato elettrico” potrebbe avere una legittima preoccupazione: come fare a sapere dove sono le colonnine? La risposta la dà Free2Move, il servizio di mobilità di Groupe PSA. Fra le altre cose, include un vero e proprio trip planner che, in base alla posizione e allo stato di carica del veicolo, della destinazione impostata e delle stazioni di ricarica lungo il percorso, calcola il tragitto ideale. In questo modo, si azzera anche l’ansia da autonomia.

Il numero di punti di ricarica pubblici è un parametro molto importante nell’ottica della promozione della mobilità elettrica, ma per capire quanto un territorio è allineato con la domanda dei suoi cittadini bisogna incrociare questo dato con un altro: il numero di auto elettriche circolanti; il Trentino Alto-Adige è la regione con il più alto numero di BEV (totalmente elettriche) circolanti, ben 2.827, ma i punti di ricarica pubblici sono meno di 500.

Al secondo posto c’è la Lombardia con 2.033 BEV circolanti (ma oltre 1.000 punti di ricarica), seguita da Toscana (1.652), Lazio (1.484), poi Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia e via via tutti gli altri, sotto quota 1.000.

Un altro aspetto che interessa tutti è quello economico. Come si legge nello Smart Mobility Report 2019 (uno studio realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano), il costo della ricarica in Italia oscilla fra 0,4 e 0,5 euro al kWh. La variabilità è legata alla componente “costi non energetici”, ovvero la parte influenzata dalla potenza di ricarica e dal margine di guadagno dell’operatore.

Ovviamente, il rapporto fra punti di ricarica e BEV circolanti è fondamentale per capire qual è la probabilità di trovare una “piazzola” libera nel caso in cui si decida di convertirsi all’auto elettrica.

Secondo questi parametri il Trentino è la regione che se la passerebbe peggio: un punto di ricarica ogni 10 BEV. In alcune regioni, invece, è addirittura più alto il numero di colonnine rispetto a quello di BEV: è il caso per esempio di Piemonte, Puglia, Liguria, Abruzzo, Umbria, Basilicata e Molise. In realtà, nei Paesi europei a più alto tasso di elettrificazione delle mobilità, il numero di BEV è sempre superiore a quello di punti di ricarica.

Il che è abbastanza intuitivo: in un sistema “maturo” non è pensabile che l’infrastruttura superi, per dimensioni, il fabbisogno che deve soddisfare.

Stabilire oggi qual è il rapporto ideale fra BEV e punti di ricarica (alla luce anche del fatto che ne esistono di diverse tipologie e potenze) è difficile. Di sicuro, se le colonnine superano per numero le auto elettriche, significa che non si è fatto abbastanza per promuoverne l’utilizzo.