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Volare in piedi: dall’Expo di Amburgo un idea italiana per i sedili del futuro

A far tornare in auge la possibilità di ‘volare in piedi’ è un azienda italiana, la Aviointeriors di Latina.

Fino a non molto tempo fa, nel mondo dell’aeronautica civile, si dava per scontato che, presto o tardi, le compagnie aeree avrebbero fatto volare i propri passeggeri, non più seduti, ma in piedi. Tutto ciò in una dialettica sempre più serrata di risparmio dei costi dei biglietti e ottimizzazione degli spazzi per mantenere alti i profitti.

Negli ultimi anni questa prospettiva alquanto fantasiosa, non solo non si è realizzata, ma è anche scomparsa dall’immaginario degli addetti ai lavori, dalle ricerche dei costruttori, dagli studi di mercato e infine, cosa più importante, dalla testa dei viaggiatori.

A far tornare in auge la possibilità di ‘volare in piedi’ è un azienda italiana, la Aviointeriors di Latina, che all’Aircraft Interiors Expo 2018 ad Amburgo, ha presentato il progetto per la realizzazione di sedili dal particolare design che, nelle intenzioni degli ideatori, consentirebbero di guadagnare spazio senza togliere ai passeggeri sicurezza e comfort.

SkyRider 2.0, questo è il nome del nuovo sedile, è una versione aggiorna rispetto quella che l’azienda aveva già presentato nel 2010 e che oltre alla curiosità non era riuscita a guadagnarsi la fiducia dei costruttori, ma soprattutto delle autorità che si occupano della sicurezza, e così a trovare un posto sul mercato.

Nelle intenzioni di Aviointeriors c’è il sogno di installare sugli aerei a corto raggio poltrone che consentano di aumentare il numero di passeggeri del 20%, con un peso dimezzato rispetto ai sedili tradizionali e inferiori costi di manutenzione, attraverso la riduzione del numero di componenti.

Tuttavia gli ostacoli da superare per vedere sugli aeromobili i sedili SkyRider 2.0 sono tantissimi, a partire dalle rigide regole che – per fortuna – le agenzie di controllo della sicurezza aerea impongono ai costruttori e alle compagnie per ottenere le certificazioni di legge. I dubbi su tempi di evacuazione rapidi e spazi sufficienti in caso di emergenza dovranno essere sciolti prima che le compagnie aeree decidano di investire su un progetto che comunque non smette di suscitare curiosità.