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Un primo bilancio degli interventi della XVIII legislatura

Semplificare e riqualificare, con un’attenzione particolare alle emergenze. Paiono essere state queste le indicazioni-guida della gestione delle infrastrutture e dei trasporti nell’arco della XVIII legislatura. Tutto condizionato dallo scatenarsi di una serie di emergenze unite alle ristrettezze causate dalla crisi economica. E con un occhio d’attenzione in più ai territori e agli amministratori locali.

Cosa è avvenuto fra il 2013 e il 2015

Nel 2013, quindi, Maurizio Lupi – allora responsabile del dicastero -,  ha varato il cosiddetto “decreto del fare” , mettendo in campo tre miliardi di euro per piccole, medie e grandi opere, con l’obiettivo di sbloccare i cantieri fermi.

Nell’estate del 2013, oltre all’istituzione  dell’Autorità dei Trasporti, sono state introdotte misure di sostegno al settore immobiliare con un piano da 4,5 miliardi a beneficio dei soggetti più svantaggiati. Sulla stessa linea, nell’agosto 2014, Lupi ha creato il fondo di garanzia per la prima casa che stanziava 200 milioni per il triennio 2014-16. Successivamente è stata la volta del decreto “sblocca Italia” per la semplificazione burocratica con l’obiettivo di  sbloccare opere già finanziate in modo da far partire i cantieri come nel caso dell’alta velocità.

E, al fine di aumentare gli investimenti privati in infrastrutture autostradali  era prevista la revisione e l’eventuale allungamento delle concessioni con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si erano impegnate le società concessionarie, era di 10 miliardi circa.

Dal 2015 ad oggi

Graziano Delrio, dal febbraio 2015, ha concentrato la sua attenzione sulla pianificazione pluriennale delle opere “utili”. Delrio ha inoltre affrontato i problemi di mobilità e trasporto per i cittadini, le imprese e i territori, cercando, con la nuova struttura tecnica per l’indirizzo strategico e il Mit, di riordinare le priorità e orientare meglio le risorse.

Per quanto riguarda Anas, l’attenzione del Ministro si è orientata agli investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria.

Nell’ottobre 2015 è stato pubblicato il bando per la riqualificazione delle aree urbane e avviato il piano di recupero di 20.000 case popolari sfitte per mancanza di piccoli interventi. Nel 2016, dopo il sisma nell’Italia centrale, ha esteso e rafforzato il sisma bonus. Nel luglio del  2016, il ministero ha varato il piano strategico “Connettere l’Italia” allegato al Def, nel 2017 con il dettaglio di 108 opere prioritarie per 100 miliardi. Obiettivi del Piano: l’accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo; una mobilità sostenibile e sicura; la qualità della vita e competitività delle aree urbane e metropolitane. Per raggiungere tali scopi il dicastero di Porta Pia ha puntato su infrastrutture utili, snelle e condivise; l’integrazione modale e intermodalità; la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente e uno sviluppo urbano sostenibile.

L’integrazione Anas-Ferrovie

Un passo importante e unico, è poi stato quello che ha avviato l’integrazione tra Ferrovie dello Stato e Anas. Tecnicamente l’operazione sarà una fusione per incorporazione della società stradale nella holding ferroviaria. Il Gruppo FS una volta integrato con  Anas avrà, ha spiegato il Ministro, “la forza necessaria per la realizzazione ed  esecuzione di opere e progetti integrati, disponendo di 108 miliardi di investimenti in dieci anni e 81 mila dipendenti”.  In questo modo, dopo quasi due anni di gestazione, un processo che renderà più efficace l’azione pubblica nel settore dei trasporti e delle infrastrutture si concretizza per davvero.

I Grandi temi: porti, logistica, appalti, trasporto locale

Nel 2016, Delrio ha messo mano a due grandi riforme: quella della portualità e della logistica (decreto 28 luglio 2016) e il codice degli appalti (decreto legislativo 18 aprile 2016 n 50). Alla fine del 2016 il Cipe approva poi un piano di opere pubbliche per 11,5 miliardi di competenza del ministero. Più di 11 miliardi anche a fine dicembre 2017. Ma è soprattutto sul rafforzamento del trasporto pubblico locale che il Mit si è concentrato nell’ultima parte della legislatura, introducendo nuove regole e fondi per il rinnovo mezzi e linee metro, da configurare una riforma in questo campo. Per la mobilità dolce è stato avviato per la prima volta, con le regioni e le città, il piano nazionale delle ciclovie turistiche, con una prima dote di 350 milioni.