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“Troppi poteri al commissario e pericoli di infiltrazioni mafiose”

Il presidente dell’Anac nell’audizione alla Camera sottolinea anche le lacune sulla concorrenza. E Matteo Salvini annuncia che vuole incontrarlo al più presto

Troppi poteri al Commissario di Genova e rischio di infiltrazioni mafiose. Raffaele Cantone,  presidente dell’Anac – l’autorità nazionale anticorruzione – rileva lacune e omissioni dovute alla rapidità con cui è stato stilato il documento e critica i “poteri assoluti” dati al Commissari. Il tutto durante l’audizione sul decreto Genova di fronte alle commissioni Trasporti e Ambiente della Camera.

“Con una disposizione che credo sia senza precedenti (la deroga a tutte le norme dell’ordinamento italiano, ad esclusione di quelle penali) si intende consentire al Commissario di muoversi con assoluta e totale libertà, imponendogli solo i principi inderogabili dell’Unione europea ed ovviamente i principi costituzionali”.

“Quello che è accaduto a Genova è una tragedia di proporzioni enormi e lo Stato non può certamente stare a guardare, ma deve utilizzare qualunque strumento affinché il Ponte sia ricostruito al più presto ed al meglio. È un dovere verso la Città ma anche verso le vittime”.

Cantone solleva alcune perplessità sul decreto, prima la deroga alle salvaguardie antimafia.

“La deroga a tutte le norme extrapenali comporta anche la deroga al Codice antimafia e alla relativa disciplina sulle interdittive. E vi sono molte attività connesse alla ricostruzione  in cui le imprese mafiose detengono un indiscutibile know how”.”.

E a questo proposito Matteo Salvini ad Agora ha detto: ” Chiedo di incontrare cantone tra oggi e domani perchè dice che bisogna stare attento alle infiltrazioni mafiose a Genova.

Ha ragione, sono cose di cui mi occupo io”: Ma sui poteri eccezionali al commissario si è detto in disaccordo con l’autorità anti corruzione: “A un evento eccezionale devono corrispondere interventi eccezionali: se uno sta lì a seguire il Codice degli appalti, la burocrazia e la gara europea tra cinque anni siamo ancora a discutere del ponte”. Lo ha detto a Agorà su Rai 3.

Ma non è finita qui. Ci sono ancora due commi del decreto che non convincono Cantone: “Nell’obiettivo di garantire al commissario regole certe, in puro spirito di collaborazione istituzionale, ritenendo prioritario l’obiettivo della ricostruzione del ponte, mi spetta il compito, non piacevole ma doveroso, di sollevare qualche dubbio e perplessità sull’impianto del decreto”. Cantone si riferisce al comma 5 e al comma 7 dell’articolo 1 del decreto (sulle deroghe e  l’esclusione di soggetti diversi) .

Quanto al principio di concorrenza sembra che il decreto presenti altri punti deboli. “L’esclusione di soggetti diversi dall’attuale concessionario, generalizzate a tutti i concessionari di strade a pedaggio o che abbiano partecipazioni in esse o che siano da esse controllate, appare di dubbia legittimità, perché in contrasto con i principi di proporzionalità, concorrenza nonché con le indicazioni contenute nella direttiva europea, che prevede cause di esclusione tassative”.

“Quale sarebbe – ha osservato Cantone – il vantaggio competitivo di un operatore che ha una partecipazione anche minima in una concessionaria di strade a pedaggio? E quale sarebbe il vantaggio competitivo di altri operatori, diversi dall’attuale concessionario?”.

Concordano  con lui il Commissario Marco Bucci (sindaco di Genova) e l presidente della regione Liguria Giovanni Toti (stamattina in audizione alla camera). Hanno criticato la norma del decreto Genova che esclude dagli affidamenti per la ricostruzione non solo autostrade per l’Italia e le sue partecipate ma anche tutte le imprese controllate o con partecipazioni in società concessionarie autostradali.

‘Sono d’accordo con l’antitrust – ha detto cantone -: per i soggetti diversi dall’attuale concessionario, sarebbe un’esclusione di dubbia legittimità e fondata su una giustificazione (gli “indebiti vantaggi competitivi”) poco comprensibile. Più diretto Toti: “non ho proprio capito la ratio di questa norma. E poi, sarebbero esclusi quasi tutti i campioni nazionali delle costruzioni, da salini Impregilo in giù, mi sembrerebbe una scelta sbagliata.

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