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Trasporti: Camanzi, Italia più competitiva dopo 5 anni Autorità

Un mercato regolato attrae gli investimenti, aumenta la competitività e la concorrenza, migliora la qualità dei servizi, con maggiore tutela per gli utenti e con prezzi più bassi. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Andrea Camanzi in occasione della presentazione del Quinto Rapporto annuale al Parlamento

Le regole fanno bene ai trasporti. Un  mercato regolato attrae gli investimenti, aumenta la competitività e la concorrenza, migliora la qualità dei servizi, con maggiore tutela per gli utenti e, non da ultimo, con prezzi più bassi.

A cinque anni dalla sua nascita, per l’Autorità di regolazione dei trasporti, è tempo di un primo bilancio e di guardare anche alle nuove sfide che impone l’evoluzione del sistema della mobilità che va sempre più verso una maggiore integrazione.

A tracciarlo, il presidente dell’Art Andrea Camanzi nella sua relazione al Parlamento, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i Presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e  Roberto Fico, e dei rappresentanti del Governo, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli.

Non ha dubbi, Camanzi, sul fatto che il lavoro svolto dall’Art abbia reso i trasporti più competitivi e attrattivi per gli investimenti.

L’architettura regolatoria costruita negli anni dall’Art smentisce “l’asserita correlazione negativa tra intensità della regolazione e attrattività degli investimenti, le cui eliche velocissime sono piuttosto sensibili alla prevedibilità e stabilità dell’assetto normativo e alla credibilità della regolazione economica indipendenti.

A parlare sono anche i numeri contenuti del rapporto dell’Art. Negli aeroporti regolati  dall’authority, nel 2017, la crescita media è stata del 9,1%, il 50%  in più rispetto all’aumento medio nazionale del 6,2% e il 60% in più  rispetto all’aumento di traffico del 3,6% degli scali con contratti di programma in deroga.

Sul fronte ferroviario dell’alta velocità, nel  periodo 2013-16, l’offerta è aumentata del 18%, i passeggeri del 27,7%  e i ricavi da traffico del 18,4%. Di contro , si è registrata una  riduzione media dei prezzi del 20%.

“Anche le dinamiche delle gestioni autostradali – ha proseguito  Camanzi – traggono beneficio dall’utilizzo del modello definito dall’Autorità per identificarne l’ambito di gestione ottimale e finalizzato a stimolare la concorrenza per confronto: un metodo oggettivo per stimare il livello di efficienza perseguibile da un’impresa in rapporto a quello di tutte le altre che operano nello  stesso segmento”.

Fondamentale, per Camanzi, è che “la regolazione  economica sia intelligibile, non afflittiva e incentivante di comportamenti virtuosi. Essa – ha aggiunto – deve essere altresì proporzionata e limitarsi agli interventi necessari a estrarre qualità e convenienza dai servizi di trasporto e a favorire i cambiamenti  indotti dall’innovazione tecnologica”.

A confermare, dopo il primo incontro dei giorni scorsi, la volontà di collaborare con l’Art, è stato il ministro Toninelli, la cui “missione una che è un chiodo fisso in testa” è quella di “rendere sempre migliore il modo di viaggiare degli italiani. Più comodo, più sicuro, più sostenibile per l’economia e per l’ambiente”. “I modelli di mobilità stanno cambiando e noi dobbiamo puntare sulle fonti pulite, su servizi di sempre maggiore qualità, sulla condivisione dei mezzi, su una diversificazione legata alla intermodalità e multimodalità”.