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Tav: Toti, si rimandi il reddito per aprire i cantieri

Si ringrazia lo Staff di Milano Finanza per l’immagine pubblicata.

Paese si sbriciola, servono grandi opere.

Salvini tenga il punto. “Sarebbe meglio rinunciare al reddito di cittadinanza e utilizzare quei 10 miliardi di euro per aprire i cantieri delle grandi opere, di cui l’Italia ha un enorme bisogno.

Il nostro paese si sta sbriciolando. Sfido chiunque in Italia, a parte gli attivisti grillini, a dire che non c’è un’urgenza strade, ponti, ferrovie, da costruire e ristrutturare”. Lo afferma il governatore della Liguria Giovanni Toti in un’intervista al Corriere della Sera.

“Non è possibile ogni volta fermare tutto e ricominciare da capo, i costi-benefici stanno diventando un modo per bloccare opere già iniziate, per lasciarle a metà, incompiute”, denuncia Toti.

“La politica sulle infrastrutture dei Cinque Stelle è sbagliata, ma la Lega non può dimenticare che nel suo Dna c’è proprio quella parte di Paese che vuole le grandi opere.

Salvini non può ignorare la piazza di Torino né i messaggi chiari arrivati da tutti i suoi governatori che chiedono un grande investimento nelle infrastrutture per modernizzare il Paese, mi auguro che la Lega su questo tenga il punto”.

Per l’esponente di Forza Italia “va finita la Tav, completato il Terzo valico, e poi la Gronda di Genova, tutte le Pedemontane, il tunnel del Brennero, la Napoli-Bari: siamo in ritardo su tutto, c’è un enorme gap con gli altri Paesi”.

Su Genova, “se 15 anni fa quando si parlava di Gronda ci si fosse occupati delle sue autostrade, forse non saremmo arrivati al crollo del ponte. Ora siamo in attesa del decreto attuativo: appena la nomina del commissario Bucci sarà esecutiva si potrà cominciare l’iter della ricostruzione.

Ma siamo in ritardo, come su tutto il resto”.