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Ponte Morandi, si dimette commissario del MIT

Lascia un commissario del MIT. “L’ingegner Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi“.

Lo fa sapere lo stesso dicastero, nel ringraziare Santoro “per la sensibilità e la professionalità dimostrate” e precisando che “appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali”.

Il MIT precisa ancora che “presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi”. Nella nota si spiega inoltre che “in relazione, poi, alle cosiddette ‘consulenze’ per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. E si conferma che gli incarichi dell’ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall’amministrazione, all’epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici”.

Nella giornata delle dimissioni di Santoro, il ministro Danilo Toninelli polemizza su Twitter con il governatore della Liguria, Giovanni Toti: “Si preoccupi di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio. Non faccia politica su Genova” ha scritto, ribadendo che “Autostrade sborserà il danaro, come suo dovere, ma non ricostruirà il ponte che ha fatto crollare”.

A stretto giro, la replica di Toti. “Toninelli dovrebbe preoccuparsi di ben altro: la composizione della commissione del MIT sta diventando complicata, i commissari ruotano più velocemente che in una partita di calcio”. Inoltre, “le case agli sfollati sono già quasi tutte assegnate: su 270 famiglie, circa 200 sono sistemate. Se Toninelli leggesse, lo saprebbe”.

“Ad Autostrade spetta risarcire” e “pagherà fino all’ultimo centesimo e non costruirà un ponte che ha fatto crollare per inadempienza” ha poi ribadito il ministro delle Infrastrutture a ‘TgCom24’. “Metteranno i soldi” e non sarà sufficiente “una conferenza stampa con un modellino per ricostruire la loro immagine” ha incalzato Toninelli, riguardo la conferenza stampa indetta da Autostrade, Regione Liguria e Renzo Piano. Il titolare del Mit ha quindi indicato “il danno di immagine che l’Italia intera” sta vivendo sui media internazionali dopo il crollo del ponte Morandi.

“La cosa certa è che ci sarà un risarcimento importante ma al tempo stesso non ci sarà più la concessione” ha scandito il ministro, evidenziando che “il procedimento è già aperto” e “stiamo costruendo le nostre repliche” alle documentazioni presentate dai legali di Autostrade per l’Italia e “percorreremo tutte le strade percorribili – ha aggiunto Toninelli – sia legislative che amministrative”.

“Come già ribadito in più occasioni dal governo, per quel che concerne la ricostruzione del ponte Morandi – si legge in una nota di palazzo Chigi – e, più in generale, future concessioni, il presidente Conte ha affermato che il Governo sta lavorando alla revisione del sistema delle concessioni in modo da tenere conto della necessità che l’investimento e il rischio di impresa del concessionario siano remunerati, scongiurando però che questo possa comportare il depauperamento delle risorse pubbliche”.

Via libera della Procura per installare i sensori per il monitoraggio dei due tronconi del ponte Morandi. “Il nulla osta, contenuto in un documento inviato alla struttura del Commissario, da parte della Procura, era un passaggio indispensabile per far partire i lavori, visto che l’area era posta a sequestro” rende noto la struttura commissariale che si occupa dell’emergenza a Genova, parlando del via libera per l’installazione dei sensori sulle parti rimaste in piedi del viadotto Polcevera, che serviranno a verificare le condizioni attuali di stabilità dei due monconi che sovrastano la zona rossa e a capire se esista la possibilità di far accedere ancora una volta i residenti sfollati alle loro case per il recupero degli effetti personali.

La Commissione tecnica regionale ha già inoltre individuato la ditta che, per competenze e miglior offerta sul mercato, potrà eseguire il lavoro di monitoraggio. “Noi siamo pronti a partire – ha detto il presidente della Regione Liguria e Commissario per l’emergenza, Giovanni Toti -. E che tutto fosse già pronto è dimostrato dal fatto che la Commissione tecnica aveva già  fissato, per lunedì, un incontro operativo con tutti i soggetti che dovranno partecipare alle operazioni per definire immediatamente tutte le fasi operative in dettaglio. Quindi non c’è stato nessuno ritardo. Stiamo solo seguendo le procedure previste dalla legge”.

“Quanto alla scelta pubblico/privato, nazionalizzazione/privatizzazione, il presidente del Consiglio ha chiarito che non ha ragione di essere una preventiva opzione ideologica – ha sottolineato ancora palazzo Chigi -: bisogna adoperarsi perché i beni pubblici siano amministrati nel modo più efficiente possibile, assicurando il maggior ritorno alla collettività. Alcune volte questo comporterà l’affidamento ai privati in nome dell’efficienza e della managerialità, altre volte sarà l’impresa pubblica a garantire investimenti di lungo periodo, altre volte si potrà optare per forme di partenariato pubblico/privato”.