Approvato in via definitiva con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dopo l’intesa in Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano Piano straordinario della mobilità turistica 2017-2022.
Il Piano fa parte della strategia complessiva di programmazione dello sviluppo infrastrutturale e dei trasporti “Connettere l’Italia”, contenuto nell’Allegato al DEF 2016-2017, e identifica gli asset strategici per lo sviluppo del Paese, le città e i poli turistici, al pari dei poli manifatturieri industriali.
Il documento disegna un modello basato sulle Porte di Accesso del turismo in Italia: porti, aeroporti e stazioni ferroviarie, particolarmente rilevanti per il turismo internazionale, ed interconnesse alle reti locali e nazionali, sovrapponendo le reti di mobilità ai principali siti turistici (UNESCO, EDEN, …). Grande rilevanza viene data anche all’infrastruttura digitale, considerata un elemento strutturale determinante per garantire la qualità dell’offerta di mobilità turistica.
Un turismo più accessibile, riducendo i tempi di connessione tra le porte d’accesso e i siti turistici ed adeguando infrastrutture e mobilità nei distretti turistici in un’ottica di intermodalità e integrazione tra servizi. Di questo obiettivo fanno parte il progetto Easy Station, con investimenti di circa 2 miliardi di euro, per il miglioramento di 620 stazioni in termini di accessibilità (ascensori e rampe, segnaletica percorsi tattili, illuminazione), funzionalità, decoro e sicurezza, informazioni al pubblico. A questo si aggiunge circa 1 miliardo di euro per il miglioramento delle rete ferroviaria di collegamento con le porte di accesso per via aerea (Milano, Bergamo, Roma Fiumicino, Catania, Genova) e oltre 2,6 miliardi di euro per il completamento e l’avvio di nuovi interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa nelle aree urbane e metropolitane.
Un turismo che valorizza le infrastrutture, promuovendo il recupero delle infrastrutture di trasporto dismesse e valorizzando il potenziale turistico e culturale dei sistemi di trasporto, in un’ottica che vede le infrastrutture come luoghi di scambio sociale e culturale. È previsto, infatti, il recupero a fini turistici di 28 Case Cantoniere pilota, posizionate in prossimità di circuiti culturali e turistici, di cammini e di ciclovie e la valorizzazione delle stazioni senza presidio mediante comodato gratuito ad associazioni no-profit. A questo si affianca l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.
Un turismo digitale, promuovendo lo sviluppo di piattaforme big e open data per la raccolta di dati sulla mobilità turistica e l’upgrading tecnologico delle infrastrutture di trasporto con soluzioni per l’offerta di servizi digitali integrati lungo tutta l’esperienza di viaggio del turista. Questo potrà garantire anche una maggiore sicurezza dei viaggiatori e delle infrastrutture di trasporto. Open trasporti, dunque, piattaforma nazionale di servizi open per raccogliere e offrire dati sulla mobilità nazionale, Smart Station per abilitare servizi innovativi al viaggiatore all’interno delle stazioni e Smart Road con la digitalizzazione, ad esempio, dell’Autostrada del Mediterraneo, prima Smart Road italiana, con hotspot wi-fi ogni 300 metri, «isole» per fornire energia rinnovabile e droni per il monitoraggio del traffico.
Un Turismo sicuro e sostenibile, sviluppando reti infrastrutturali per la mobilità ciclo-pedonale (ad es. ciclovie) con finalità turistiche, integrate con il trasporto convenzionale (ad es. bici in treno). Una mobilità in sicurezza per i viaggiatori che si spostano a piedi e in bicicletta. In questo obiettivo si inserisce la realizzazione del Sistema delle Ciclovie turistiche, 6.000 km complessivi con investimenti per oltre 180 milioni di euro e il Progetto Valore Paese, Cammini e Percorsi che prevede la riqualificazione ed il riuso a fini turistico-ricettivi di oltre 300 immobili pubblici situati lungo percorsi ciclo-pedonali e itinerari storico-religiosi e 60 milioni di euro per la valorizzazione di cammini di rilevanza nazionale, come la Via Francigena e l’Appia Regina Viarum.