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Per Salvini sulle grandi opere si deve andare avanti

Il ministro dell’Interno al Messaggero dopo il nuovo stop del M5s sulla Tav. “Impressionato dalla manifestazione di Torino”.

Avanti tutta sulle “grandi opere”. Lo garantisce Matteo Salvini a nome del governo, in un colloquio con il Messaggero, anche se poi apre ai dubbi degli alleati grillini: “Sulla Tav servono nuove verifiche”. “Penso semplicemente – incalza il leader del Carroccio – una cosa: l’Italia purtroppo è famosa perché comincia, quando le comincia, le opere pubbliche e poi le lascia a metà, non le finisce mai. Questo non va bene affatto”.

“Sono stato molto impressionato dalla manifestazione di Torino – racconta – c’è un Paese che sembra pronto alle grandi sfide. E questo mi fa piacere. Vedremo quando arriva la relazione tecnica sui costi-benefici, e a quel punto si deciderà. Bisogna fare le cose per bene, senza forzature e con cognizione di causa. Non vedo perché precipitare tutto. A gennaio potrebbe esserci la relazione, vediamo…”.

Per il ministro dell’Interno, vanno però portate a termine “tutte le grandi opere cominciate. Vedo che gli amici 5 stelle vogliono fermare la Pedemontana, ma sarebbe un’assurdità. Il 4 dicembre aprono i primi dieci chilometri di questa infrastruttura cruciale.

Dovremmo dire no grazie, smantelliamo tutto? La stessa cosa vale per il Mose di Venezia. Manca soltanto il 5 per cento per terminare l’opera e dovremmo smontare le dighe? Suvvia. E sul Tap, sull’Ilva, sul Terzo Valico, sul Brennero: occorre costruire e finire di costruire senza lasciare le cose per aria. Ne va della credibilità di un Paese, oltre che della vita pratica dei suoi cittadini. Non si può vivere dove è bloccato tutto”.