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Multe, stangata in vista

Si va verso i rincari delle multe dall’1 gennaio 2019. L’ufficialità arriverà solo con la pubblicazione del decreto ministeriale però la legge prevede l’aggiornamento biennale delle sanzioni al Codice della strada con un incremento che, come comunicato dall’Istat, sarà del +2,2%. Ma i consumatori non ci stanno e accusano: mentre le sanzioni crescono i proventi delle multe non vengono spesi in sicurezza.
“Il problema è come vengono utilizzati i proventi delle multe – afferma all’Adnkronos il presidente del Codacons Carlo Rienzi – La legge prevede che i proventi delle multe vengano utilizzati per la sicurezza stradale e ciò non avviene: non si devono aumentare le multe se prima non si assicura che i fondi tornino agli automobilisti in termini di qualità delle strade, dei servizi e di sicurezza stradale”.
Il Codacons su questo fronte sta facendo un’indagine, raccogliendo i dati nella Capitale, per capire che fine fanno i soldi sborsati dagli automobilisti indisciplinati che, anche grazie alle nuove tecnologie, come lo street control, rischiano sempre più possibilità di essere ‘pizzicati’. Dai primissimi dati raccolti dal Codacons, spiega Renzi, emerge che “la legge viene violata” e non tutti i soldi incassati vengono spesi per quel fine.
Solo per fare un esempio, il Codacons anticipa un dato dell’indagine in corso di elaborazione relativo al municipio IX di Roma. Secondo l’associazione dei consumatori, a fronte di 1.122.746,17 di euro per gli anni dal 2015 al 2018 il totale impegnato per le finalità legate alla sicurezza stradale è stato pari a 755.188,66 di cui: 51.312,55 per la manutenzione dei collettori, delle fognature e dei fossi colatori e rete di raccolta e smaltimento acque; 628.343,42 euro per manutenzione stradale; 75.532,69 euro, frutto di multe fatte con autovelox, per la segnaletica orizzontale e verticale.
Intanto, secondo quanto calcolato dal comandante della polizia municipale di Verona, Luigi Altamura, per l’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale (Asaps) se fosse confermato l’aumento del 2,2% delle multe dal 2019 i divieti di sosta semplici passerebbero da 41 a 42 euro, le violazioni alle Ztl e alle corsie bus da 81 a 83, uso del cellulare alla guida da 161 a 165 euro, l’omessa revisione da 169 a 173 euro.
Stangata in vista anche per chi preme troppo il piede sull’acceleratore: l’eccesso di velocità di non oltre 10 km/h rispetto al limite passerebbe da 41 a 42 euro, l’eccesso di velocità fra 10 e 40 km/h oltre il limite passerebbe da 169 a 173 euro, l’eccesso di velocità fra 40 e 60 km/h oltre il limite passerebbe da 532 a 544 euro, l’eccesso di velocità di 60 km/h oltre il limite passerebbe da 829 a 847 euro.
E per le polizie locali è una corsa contro il tempo. “Attendiamo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto che, come sempre da una decina di anni, arriverà gli ultimi giorni”, afferma il comandante Altamura sottolineando che “bisognerà modificare i prontuari e la procedura informatica perché dalla mezzanotte dovrà scattare il nuovo importo”. E non sono le uniche novità sul fronte della strada. Altamura ricorda le nuove norme sui veicoli muniti di targa estera: per informare sulla stretta la polizia municipale di Verona fornisce sul suo sito anche informazioni in romeno e francese.

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