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Ministro Toninelli nella bufera: gli spedizionieri passano alle vie legali

Se un giorno venisse mai fatta una votazione per eleggere i peggiori ministri per le Infrastrutture e i Trasporti della storia d’Italia, Danilo Toninelli potrebbe aspirare al podio?

Difficile dirlo ma di certo sono sempre più numerosi coloro pronti a puntare l’indice accusatore contro l’ex impiegato di assicurazioni a Brescia scelto dai grillini per guidare uno dei dicasteri più importanti e che, nonostante le 16 ore di lavoro al giorno tutte rigorosamente “pancia a terra” che hanno fatto perfino preoccupare la moglie, nonostante l’overdose di entusiasmo che ci mette, sembra ottenere solo un risultato: moltiplicare esponenzialmente i suoi detrattori.

Pronti ora addirittura ad avviare una class action contro il ministero delle Infrastrutture e contro Autostrade. Ad annunciarla è stato Alessandro Pitto, presidente di Spediporto, l’associazione spedizionieri corrieri e trasportatori che rappresenta il 20 per cento delle imprese nazionali del settore, dopo che l’assemblea dell’associazione ha deliberato la class action “in sede civile, penale e amministrativa” contro il ministero delle Infrastrutture oltre che nei confronti di Autostrade.

Al centro dell’iniziativa i danni causati dal crollo del ponte Morandi a Genova (Conftrasporto-Confcommercio ha stimato il danno economico per le sole imprese di autotrasporto in transito per il nodo di Genova di 2 milioni di euro al giorno, destinati a salire) e l’incapacità del Governo di agire tempestivamente.

“Dopo il crollo i corrieri impiegano più tempo per muoversi in città, e hanno dovuto raddoppiare il numero di mezzi e personale per fare le stesse consegne. I trasportatori devono aumentare la percorrenza chilometrica. L’unica certezza è che non vi sono certezze, soprattutto sui tempi. È questa la difficoltà più grande”. Ha denunciato Alessandro Pitto, evidenziando come l’import/export sia diminuito dell’8% con un trend negativo che si è accentuato sull’export che a ottobre è arrivato a toccare un -12,5%. “Anche i turisti stranieri sono scoraggiati, e il – 7,85% nelle presenza in Liguria rispetto al settembre 2017 lo testimonia”.

E a preoccupare è il futuro, con il rischio concretissimo che il traffico merci si sposti dal porto di Genova a quello di Rotterdam come ha denunciato al settimanale Panorama Paolo Signorini presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale e come ha confermato anche Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti: «La logistica vive di certezze: tempi, aspettative, zero pericoli. E Genova oggi è un rischio. Quindi gli spedizionieri stanno cambiando le rotte.