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Se l’Italia sapesse far viaggiare trasporti e logistica recupererebbe miliardi di euro

Ci sono attività che avranno un ruolo sempre più determinante per la crescita dell’economia italiana e per la competitività del nostro Paese in Europa, oltre che per la sostenibilità ambientale: una  di queste è la logistica.

E non è certo un caso che “ Logistica per la crescita sostenibile del Paese” sia il titolo scelto per l’analisi  realizzata da Conftrasporto-Confcommercio imprese per l’Italia e “consegnata ” a tutti i partiti politici in vista del voto del 4 marzo per indirizzare chi guiderà il Paese verso una strategia organica di intervento nel settore.

Strategia indispensabile per far ripartire l’Italia, come hanno spiegato chiaramente i relatori che sabato 24 febbraio sono intervenuti, nella sala congressi Caravaggio, alla Fiera di Bergamo, all’assemblea generale di Fai Bergamo.

Un pool di esperti di cui faranno parte tra gli altri il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto,  e Andrea Manfron, segretario generale della Fai, pronti a mostrare problemi e possibili soluzioni di un mondo, quello dell’autotrasporto merci e della logistica appunto, che negli ultimi anni ha innestato una preoccupantissima retromarcia.

“Per capire di cosa stiamo parlando bastano alcuni numeri”, ha spiegato  alla vigilia  dell’appuntamento Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Bergamo e moderatore del convegno: “numeri come quelli del trasporto merci su gomma in entrate e uscita dal Paese e che, nel periodo compreso fra il 2005 al 2015, hanno fatto registrare una riduzione dei traffici appannaggio delle imprese italiane di oltre il 69 per cento, mentre nello stesso decennio quelli effettuati dalle imprese dei Paesi dell’Europa dell’Est  sono aumentatati del 198,5 per cento.

E pensare che, se l’Italia potesse raggiungere entro nove anni l’efficienza logistica della Germania, Paese con il più elevato indice di performance, potrebbe contare, al termine del processo, su un incremento di 34 miliardi di euro del prodotto interno lordo”.