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Le case automobilistiche europee stanno delocalizzando la produzione delle utilitarie

I più importanti costruttori d’auto stanno delocalizzando dall’Europa la produzione delle utilitarie. È quanto emerge da una analisi dell’Oica, l’organizzazione dei produttori di auto, rilanciata in Italia dal quotidiano Avvenire.

La situazione appare abbastanza chiara. Se per quanto riguarda Fiat-Fca la produzione della Panda pare essere assicurata in Italia (a Pomigliano d’Arco), almeno fino al 2022, non così sembra accadere per altre case d’auto. L’Oica indica infatti lo spostamento del cuore del sistema automotive soprattutto verso l’Asia. Ecco alcuni esempi.

Volkswagen. Entro il 2020 dovrebbe essere abbandonata la produzione in Europa centrale che verrà spostata in Brasile, per una nuova city-car che sostituirà. L’operazione riguarderà anche i veicoli a marchio Seat e Skoda.

Fca. Se la Panda dovrebbe restare in Italia, anche Fca ha l’obiettivo di massimizzare la capacità produttiva dell’impianto brasiliano di Goiana, nello stato del Pernambuco, dove sono già assemblati circa 250mila veicoli all’anno.

Renault, Citroen e Kia. Sembra essere invece la Slovenia l’area di produzione per eccellenza delle Renault Clio e della  auto della Kia destinate all’Europa. Mentre la Slovacchia resta il sito produttivo della Citroen C3. Sempre la Renault, però, ha in Marocco (in particolare a Tangeri e Casablanca) con due stabilimenti che sfornano 400mila vetture l’anno il suo vero il grande centro estero produttivo che fornisce i mercati del Mediterraneo, dell’Asia e delle Americhe.