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Innalzare i limiti di velocità in autostrada: nel Regno Unito si riaccende il dibattito

Richard Llewellyn, docente universitario di Edimburgo illustra la sua tesi:” Correre non porta ad alcun beneficio. Ogni strada ha una velocità di progettazione.

Secondo i promotori e sostenitori dell’iniziativa, apportare modifiche al codice della strada innalzando i limiti di velocità porterebbe indubbi benefici alla produttività nazionale, oltre a rendere il traffico più scorrevole.

Il dibattito si accende nel Regno Unito dove, negli ultimi tempi, è tornata d’attualità l’ipotesi di aumentare i limiti di velocità in autostrada da 70 a 80 miglia l’ora (da 112 a 128 km/h secondo i parametri in Italia), una proposta già avanzata nel 2011 dall’allora ministro dei Trasporti britannico Philip Hammond con la motivazione che il 49 per cento degli automobilisti ignora l’attuale limite e i progressi tecnologici hanno reso le automobili più sicure.

L’idea non si è mai concretizzata anche dopo il suo mandato, per le numerose contestazioni al provvedimento. Il limite di velocità sulle strade britanniche è inferiore a quello in vigore in molti altri paesi europei, e non cambia dal 1965, epoca in cui la sicurezza delle auto era decisamente inferiore a quella attuale e le comunicazioni tra le grandi città molto più lente.

Ma ancora oggi, se in Gran Bretagna si preme il piede sull’accelleratore, la scienza ed esperti del settore frenano le proposte e gli entusiasmi. In particolare Richard Llewellyn, docente di ingegneria dei trasporti dell’Università Napier di Edimburgo, come si legge in un suo articolo scientifico, dichiara che: “concedere 10 miglia orarie in più agli automobilisti non migliorerebbe la situazione. Sia il limite stesso sia la maggior parte delle strade, sono stati progettati per una precedente generazione di veicoli”.

In effetti, ogni strada ha una velocità di progettazione: è definita come la velocità con cui l’85% dei conducenti sceglie di viaggiare in condizioni di flusso libero. Le velocità di progettazione secondo gli attuali standard del Regno Unito vanno da 50 km/h (31 miglia all’ora) a 120 km/h (75 miglia all’ora) a seconda del tipo di strada. La velocità di progettazione di una strada non è necessariamente equivalente al limite di velocità legale.

“La strada – spiega Llewellyn – viene costruita per garantire che possa essere utilizzata in sicurezza a questa velocità di progettazione. Ciò include l’assicurazione che le curve siano visibili, che i veicoli non rischino di andare fuori strada e che i conducenti possano vedere abbastanza avanti per fermarsi in sicurezza in caso di emergenza.

Ciò significa che tutti i veicoli che vanno più veloci della velocità di progettazione sono a rischio più elevato di collisione”. Ma i parametri di progettazione delle strade potrebbero essere non adeguati alle auto di nuova generazione.

“Molti sostengono che questi parametri di progettazione sono basati su modelli storici e che i veicoli moderni hanno freni e maneggevolezza più efficaci-continua il docente – se questo è vero, significherebbe che gli standard di progettazione stradale esistenti sono conservativi e che i rischi di una guida più veloce rispetto alla velocità di progettazione sono stati ridotti”.

Leewellyn pone l’accento anche sull’errore umano e sul fatto che avere un’auto nuova non significa viaggiare a velocità più sostenuta.  “Anche se i veicoli di oggi possono guidare in sicurezza e più velocemente rispetto alla velocità di progettazione delle nostre strade, il 95% di tutti gli incidenti stradali è ancora causato da un errore umano.

Velocità più elevate ci danno meno tempo per rispondere e reagire a una situazione critica. Come tale, forse non sorprende che un recente studio dell’OCSE in dieci Paesi abbia rilevato che l’aumento della velocità su strada, comprese le autostrade, porta costantemente a un aumento del numero e della gravità degli incidenti. E più incidenti causano più congestione e tempi di viaggio più lunghi”.

Inoltre, un aspetto che viene evidenziato nell’articolo scientifico del prof. Llewellyn è quello dell’inizio e della fine di ogni viaggio che nella maggior parte dei casi si registrano su strade locali nelle aree urbane formando inevitabilmente la parte più lenta di ogni viaggio, e questo non gioverebbe dal cambiamento del limite di velocità. Le statistiche governative mostrano che l’88% dei viaggi sulle autostrade è lungo meno di 50 miglia (80 km).

Anche guidando continuamente a 80 miglia all’ora anziché a 70 miglia all’ora, il risparmio di tempo su un viaggio del genere sarebbe al massimo di soli cinque minuti, il tempo di preparare una tazza di tè.