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Incidentalità stradale, nella Ue oltre 8.000 bambini morti in dieci anni

Vittime, incolpevoli, degli incidenti. Chi era a bordo di un’automobile, chi in bici, chi a piedi. Nell’Unione europea, negli ultimi dieci anni, sono stati oltre ottomila i bambini, under 14, deceduti a seguito di incidenti stradali. Un numero impressionante.

I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (European Transport Safety Council – Etcs).

Sulle strade della Ue le morti dei piccoli rappresentano circa il 2,5% di tutti i decessi connessi ai sinistri. Il 46% delle morti avviene sulle arterie rurali, il 46% su quelle urbane, il 7% sulle autostrade.

L’Italia, in questo angosciante scenario, s’inserisce tra i primi otto Paesi col tasso più basso di mortalità infantile (6 morti ogni milione di bambini). Il nostro Paese, certifica il rapporto di Etcs, ha ottenuto buoni risultati dal programma “Vision Zero”, che prevede una serie di iniziative a tutela dei bambini.

Sono, tuttavia, undici quelli che hanno perso la vita, dal primo luglio di quest’anno al 10 agosto scorso, sulle strade del Belpaese. Dall’inizio del  2018 se sono contati ventinove. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio sull’incidentalità dell’Associazione Sostenitori  e Amici della Polizia Stradale (ASAPS).

Questi malinconici numeri e percentuali sono un ulteriore stimolo a fare ancora di più per osteggiare le condotte di guida incoscienti. C’è da registrare, sul fronte della prevenzione, l’incessante attività di sensibilizzazione al fenomeno dell’incidentalità attraverso campagne pubblicitarie mirate.

Spot e messaggi contribuiscono, tra l’altro, a fare in modo che nessuno possa fare finta di nulla rispetto ai lutti e ai feriti che finiscono, annualmente, nelle statistiche dell’Istat.

I grandi hanno l’obbligo di tutelare l’incolumità dei più piccoli quando viaggiano sulle due o quattro ruote. Non hanno scusanti o alibi di sorta.