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In Sicilia, il potenziamento del trasporto integrato

«Avevamo assunto un impegno con il mondo dei trasporti e riteniamo che vada mantenuto. Ecco perché si è proceduto alla ricapitalizzazione della Società interporti siciliani, con un’iniezione di nuova liquidità pari a 2,5 milioni di euro che, siamo certi, attiverà una ricaduta sul territorio di decine di milioni di euro. Abbiamo voluto salvare dal baratro e rilanciare una società strategica, a differenza del precedente governo che ne aveva decretato la liquidazione nonostante un cospicuo patrimonio».

Lo ha dichiarato Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, al termine dell’Assemblea dei soci della Società interporti siciliani che ha deliberato l’aumento di capitale, dando così seguito alla volontà espressa dalla Giunta di governo di revisionare il Piano delle Partecipazioni regionali.

«È una scelta strategica – continua il governatore – per il potenziamento del trasporto integrato, ossia una soluzione necessaria per favorire il trasferimento di merci sul territorio isolano e consentire lo sviluppo delle nostre imprese.

Oltre a razionalizzare le spese, abbiamo recuperato un finanziamento di 39 milioni di euro, che rischiava di andare perduto, per completare finalmente il Polo intermodale a Catania e progettare e realizzare l’interporto di Termini Imerese, essenziale nell’area occidentale dell’Isola».

A seguito dell’aumento di capitale, deliberato oggi, la quota della Regione nella società è passata dal 34 all’89 per cento.

«L’idea – conclude il presidente Musumeci – è quella di creare un rapporto sinergico tra l’ interporto di Palermo e l’interporto di Catania e gli autoporti di Milazzo, Vittoria e Melilli, in un’ottica di trasporto integrato. Siamo convinti che la Società interporti siciliani può diventare protagonista in un quadro di sviluppo delle Zone economiche speciali per la retroportualità dei nostri porti».