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In Liguria il passaggio di 300 chilometri di strade provinciali ad Anas

È stato firmato il verbale tra Regione, Anas, Città Metropolitana di Genova e province liguri per il passaggio di circa 300 chilometri di strade provinciali ad Anas per la gestione e la manutenzione ordinaria.

La Regione comincia così l’integrazione della rete stradale di interesse nazionale e della rete di interesse regionale stabilita dal Governo a febbraio per 11 regioni: la Liguria è la prima a stabilire date certe per il reale trasferimento del demanio stradale dalle province ad Anas.

Le strade oggetto dell’intesa sono quelle che hanno caratteristiche più rilevanti di interregionalità e di alta frequenza, che hanno bisogno di una manutenzione programmata e costante nel tempo. La gestione Anas avrà inizio il 31 luglio.

La Regione Liguria coordinerà le attività di trasferimento: entro il 1 luglio verranno sottoscritti tutti i verbali di consegna, e da agosto a settembre province e città metropolitana svolgeranno azioni di “accompagnamento” di natura tecnica per agevolare Anas nella fase di passaggio delle competenze, mettendo a disposizione ove necessario personale e mezzi.

Anas svolgerà invece sopralluoghi sulle strade e concorderà con la Regione un piano di interventi che cominceranno dal 1 ottobre.

“Un accordo molto importante che risponde a una necessità sempre più impellente – ha detto il Presidente della Regione Giovanni Toti – le province e la città metropolitana non possono più garantire con risorse e investimenti propri la cura di queste arterie fondamentali per la comunicazione all’interno della nostra regione e con le regioni vicine, ma la mancata attuazione della riforma Del Rio non ha ancora risolto il nodo delle competenze.

È necessario che il prossimo governo metta mano a un riordino generale: l’intesa di va già in questa direzione”. “Il passaggio è in realtà un ritorno: queste strade erano già statali e furono poi passate alle province – ha detto l’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone – La competenza della Regione è soltanto su situazioni di emergenza, mentre la necessità primaria è una manutenzione costante e accurata, a cominciare dalla programmazione.

Con gli interventi di emergenza, nonostante le molte risorse investite dalla Regione in questi anni, non è possibile dare ai territori le risposte che chiedono. Nel percorso che avviamo oggi Regione Liguria è capofila di undici regioni, e dà una prima risposta. Non è la risoluzione di tutti i problemi: rimangono molti chilometri intestati alle province ma sicuramente le strade a più alta frequentazione da ponente a levante potranno avere finalmente una prospettiva diversa a vantaggio della sicurezza dei cittadini, una risposta che fino a qualche mese fa sembrava molto lontana. Credo che questo sia un passaggio significativo.

Auspichiamo che il prossimo governo possa mettere mano a una situazione che è degenerata nel tempo: questi territori per poter vivere hanno bisogno di una infrastrutturazione importante, soprattutto nell’entroterra dove le condizioni sono particolarmente difficili dal punto di vista del dissesto idrogeologico”.

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