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In-K Strain System: innovativa tipologia di sensori per il monitoraggio strutturale

InSensus Project srls nasce due anni fa allo scopo di sviluppare, produrre e commercializzare una innovativa tipologia di sensori brevettati per il monitoraggio strutturale, l’In-K Strain System, per il quale è stata finanziata dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon2020, SME Instrument.

Alla base della società moderna ci sono le infrastrutture e, anche se poche volte ce ne rendiamo conto, una grande parte della nostra vita quotidiana è fondato sul loro buon funzionamento.

Le medesime infrastrutture sono però soggette a invecchiamento, con il conseguente, inevitabile e progressivo decadimento della loro capacità di resistenza, che, in ultima analisi, può portare a un cedimento strutturale improvviso e imprevisto. Inoltre, le infrastrutture possono essere colpite da eventi inaspettati e traumatici, come terremoti o esplosioni, di intensità tale da compromettere la loro integrità.

In questo contesto, SHM (Structural Health Monitoring, ovvero monitoraggio strutturale) è un termine sempre più utilizzato per descrivere l’implementazione di una gamma di sistemi automatizzati e in grado di assistere gli operatori nella gestione delle strutture e di informarli circa il graduale o improvviso cambiamento del loro stato funzionale.

Ma una sfida significativa nello sviluppo di strategie di monitoraggio è rappresentato dal fatto che ogni struttura è unica, il che, tradotto in pratica, significa: progetti custom = costi elevati. Le soluzioni per il monitoraggio strutturale ad oggi sul mercato risultano molto costose e di impiego complesso, e la maggior parte deve essere collocata durante il processo di costruzione della stessa struttura da monitorare.

Installazioni di retrofit sono quasi irrealizzabili. Per queste ragioni ad oggi solo una piccola parte di infrastrutture viene monitorata. L’In-K Strain System è stato ideato allo scopo di superare le limitazioni delle attuali soluzioni di SHM, legati principalmente alla complessità di installazione e ai costi molto elevati. Il sistema, infatti, offre un approccio completamente nuovo al monitoraggio strutturale: una soluzione standard, a basso costo e stand-alone in grado di adattarsi ai progetti custom.

Quattro valori principali, ovvero la deformazione, la temperatura, l’inclinazione e l’eventuale attività sismica (parametri aggiuntivi possono essere integrati al bisogno) sono misurati da un sistema di sensori di facile applicazione in qualsiasi fase di vita dell’infrastruttura e che non necessita di cablaggi.

I valori misurati vengono trasmessi in tempo reale e in wireless ad un server (indifferentemente proprietario o centrale) e resi fruibili attraverso un’interfaccia grafica, tramite la quale l’operatore dispone in diretta di informazioni dettagliate sull’integrità dell’infrastruttura monitorata. Al centro dell’In-K Strain System è un innovativo e brevettato Smart Skin Sensor, un sensore di deformazione molto sottile e flessibile, costruito grazie all’impiego di inchiostro a base di nanotubi di carbonio e di materiali in composito tecnologicamente avanzato.

I nanotubi di carbonio, con diametro pari ad 1 decimillesimo di un capello umano, sono un allotropo di carbonio che presenta proprietà fisiche uniche: nel nostro In-K Strain System utilizziamo queste eccezionali proprietà per il rilevamento della deformazione. Il sistema ha avuto un importante riconoscimento dalla Commissione Europea, ricevendo nel 2016 un finanziamento a fondo perduto nell’ambito di Horizon2020 SME Instrument.

Inoltre, il EU-Japan Centre for Industrial Cooperation nel suo ultimo report “European Technologies of high Cooperation and Business Potential with Japan” (http://www.eu-japan.eu/European-Technologies-Cooperation-Business-Potential-Japan), che ha portato alla selezione di 15 progetti da tutta Europa, ha ritenuto l’In-K Strain System la tecnologia italiana più interessante, nonché quella in assoluto con il più alto potenziale di commercializzazione in Giappone.