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Il passaggio del rotore. Un trasporto eccezionale su una viabilità fragile

Tirano, il sindaco Franco Spada ha ringraziato le maestranze della Fagioli e le forze dell’ordine. Ma ha ribadito la necessità di avere una tangenziale.

Nella serata di lunedì lo “strozzo” della viabilità valtellinese – il ponte sull’Adda di Tirano che, di fatto, divide la Media dall’Alta Valle – è stato al centro dello “evento dell’anno” a Tirano, come in tanti lo hanno ribattezzato.

In metà di mille, dalle 20 fino a mezzanotte, si sono assiepati lungo gli argini del fiume, al di qua e al di là del ponte, per assistere alle operazioni di montaggio del “sovrapponte” che consentisse il passaggio del convoglio – una lunghezza di 60 metri, una larghezza superiore ai 5 metri e una altezza di 4 metri e mezzo – partito da Genova, che trasporta il rotore di Ansaldo Energia destinato alla centrale idroelettrica A2A di Premadio, nel comune di Valdidentro, per la produzione di energia pulita. Il componente meccanico è poggiato su due carrelli della lunghezza di 12 metri e mezzo ciascuno assicurati a due trattori che, alla testa e alla coda del convoglio, trainano e spingono il trasporto, che ha destato l’attenzione.

A Tirano oltre 500 persone non si sono perse lo “spettacolo” delle squadre dell’azienda Fagioli impegnate nel disporre sull’asfalto una sorta di ponte militare costituito da rotaie in acciaio per far transitare il convoglio senza gravare sulla struttura esistente.

«Le squadre con l’uso di gru hanno impiegato un paio di ore per movimentazione e allestimento – spiega il sindaco, Franco Spada -, poi verso le 23,30 il rotore è passato e quindi tutto è stato smontato. I Vigili del fuoco avevano disposto i mezzi nelle due parti della città divise dal ponte, per fortuna non è successo nulla.

Ringrazio le maestranze di Fagioli, le forze dell’ordine e i vigili comunali per il coordinamento e il lavoro. Il ponte sull’Adda di Tirano evidenzia in maniera macroscopica la fragilità del sistema viario valtellinese e la stessa Fagioli ha detto che il punto critico da Genova a Premadio era proprio questo, tanto che ha fatto volare droni per documentare l’intervento. Si capisce – ha ribadito Spada – l’importanza della tangenziale».

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