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I lavori per ricostruire il ponte sul Polcevera partiranno il 31 marzo

Intanto è stato dato il via libera alla demolizione «controllata» di quello che resta del ponte Morandi.

La costruzione del nuovo ponte di Genova sul Polcevera, che sostituirà il ponte Morandi, crollato in agosto uccidendo 43 persone, inizierà il 31 marzo.

I lavori saranno eseguiti dalla società da Salini Impregilo, con Fincantieri e Italferr, sviluppando l’idea dell’architetto, genovese, Renzo Piano che l’aveva donato alla città nelle settimane seguenti alla tragedia.

Ci saranno, a quanto pare, delle modifiche, soprattutto per ridurre il numero dei piloni per evitare un impatto eccessivo sulla città. La “La società Cimolai, esclusa dalla gara, ha fatto sapere che rinuncerà a presentare ricorso in Tribunale “per puro spirito di servizio al Paese e per non ostacolare la ricostruzione tale da aprire al traffico l’infrastruttura entro natale 2019”.

“Il 2019 per Genova sarà un anno impegnativo, il crollo del ponte Morandi è stato un evento epocale per la nostra nazione, ma abbiamo reagito e l’anno prossimo sarà un ‘anno da costruttori a Genova e in Liguria”.

È l’auspicio del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in una video intervista mandata in onda stamani a Genova all’incontro “Orientati al futuro”.

Oltre alla ricostruzione del ponte Morandi il governatore Toti indica come priorità da accelerare i cantieri dell’alta velocità ferroviaria Genova-Milano: “Il Terzo Valico ci consentirà di avere treni sempre più competitivi, è notizia di queste ore lo sblocco definitivo – per fortuna – degli stanziamenti per finire l’opera, un’infrastruttura che rientra nel piano di sostenibilità e di sviluppo economico della nostra Regione”.

In quanto alla demolizione di quello che resta della struttura crollata è stato dato il via libera. Sarà una demolizione “controllata”, con i periti della procura che valuteranno quali reperti custodire e quali invece smaltire.

La decisione è arrivata dopo l’udienza dell’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, a cui hanno partecipato i periti della procura e i consulenti dei 21 indagati e delle persone offese.

I problemi restano per i monconi della parte est, dove incombono le pile 10 e 11, rimaste in piedi da questa estate.

Il piano della struttura commissariale prevede una demolizione con due tecniche: da un lato lo smontaggio dell’impalcato, dall’altro l’uso dell’esplosivo per gli stralli (i tiranti). Ma proprio quest’ultima tecnica ha visto l’opposizione dei consulenti di Autostrade.

Slitta così il deposito della super perizia dei tre esperti nominati dal giudice per le indagini preliminari Angela Nutini. Il documento doveva essere presentato il 5 dicembre ma i docenti universitari hanno chiesto una proroga.

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